Luigi Cirillo il ragioniere del Caf di cui si sono perse le tracce da venti giorni, si era cacciato in un brutto guaio. Il suo nome compare infatti in una informativa della Procura di Torre Annunziata che lo vede indagato per truffa. E’ quanto emerge in queste ore dopo la denuncia dei familiari alla polizia preoccupati per la sua scomparsa. Mentre gli investigatori del commissariato di Torre Annunziata (agli ordini del dirigente Vincenzo Gioia) stanno cercando di rintracciarlo, il retroscena che viene ricostruito inizia a chiarire i primi risvolti dell’intera vicenda. Cirillo cinque mesi fa era stato denunciato dai vertici dell’azienda farmaceutica Novartis ed era finito nel registro degli indagati per una presunta truffa. L’accusa è pesante: il ragioniere oplontino avrebbe venduto posti di lavoro nello stabilimento farmaceutico della Novartis. A marzo l’uomo avrebbe messo in piedi una truffa per cercare di racimolare un po’ di soldi, forse perché sull’orlo della crisi del Caf. L’uomo, dopo aver sentito che alcuni sindacalisti riuscivano a far assumere persone all’interno del colosso farmaceutico di via Provinciale Schiti avrebbe deciso di millantare la stessa possibilità. Chi aveva bisogno di un posto di lavoro, poteva rivolgersi a lui. E così è stato secondo quanto poi denunciato dalla Novartis. Dopo alcune settimane di attesa alcuni giovani disoccupati di Torre Annunziata lo avrebbero contattato per avere informazioni. Cirillo li ha incontrati spiegando loro l’intero iter procedurale per essere ammessi: per avere un contratto avrebbero dovuto semplicemente versare una quota di sedicimila euro, di cui diecimila prima del contratto a tempo determinato e il resto della somma pattuita dopo la conversione del contratto a tempo indeterminato. Una cifra che però avrebbe garantito una sistemazione a quanti, soprattutto a Torre Annunziata, rivendicando un posto di lavoro. L’offerta ad alcuni è sembrata subito buona tanto da cadere nella trappola. Otto i giovani che avrebbero così versato la somma e si sono visti rassicurare dal Cirillo con “ti faccio sapere il giorno in cui devi iniziare”. E il giorno era stato anche comunicato tramite posta elettronica. Cirillo avrebbe così incassato una somma complessiva di 80mila euro in pochi giorni. Insomma una truffa perfetta, secondo quanto ricostruito nella denuncia, sino a quando però le email sono diventate troppe e in tutte veniva continuamente rinviato il giorno di inizio. Di qui i primi sospetti tanto da spingere alcuni dei ragazzi a presentarsi all’interno dello stabilimento per chiedere chiarimenti. Lì la scoperta che nessuno dei vertici dell’azienda aveva mai chiesto supporto al Cirillo o altre agenzie e che quei contratti non erano assolutamente veri. Di qui la denuncia dei vertici dell’azienda farmaceutica ai carabinieri della stazione di Torre Annunziata (agli ordini del maresciallo Egidio Valcaccia) che hanno così avviato le indagini. Un iter delicato finito nel fascicolo che da mesi era al vaglio della Procura ma al quale però non era stato dato ancora alcun seguito. Ma ieri la notizia che il ragioniere è scomparso nel nulla. Da quando Cirillo era finito nei guai in città tutti lo avevano saputo e in molte occasioni il 52enne era stato oggetto di minacce ed intimidazioni che aveva anche deciso di denunciare per paura del peggio. Questo potrebbe essere insomma uno dei moventi che avrebbero così spinto l’uomo o ad allontanarsi spontaneamente proprio per paura di ritorsioni ancora più violente. Per ora non si esclude nulla e continuano le ricerche mentre si ascoltano anche familiari, amici e gli stessi clienti del Caf.
CRONACA
25 agosto 2016
Torre Annunziata. Ragioniere sparito, era indagato per un business sui posti di lavoro