Il Grand Prix della serie B. Squadre schierate sulla griglia di partenza. I “motori” non sono ancora tutti riscaldati a dovere però. In alcuni casi vanno messe a punto alcune situazioni ancora in sospeso. Vanno “smerigliate” le valvole e scelte le migliori mescole dei pneumatici (per usare un termine caro ai meccanici e rimanere in argomento metaforico).
Nonostante il campionato scatti stasera, ci sarà tempo, per tutti, sino alla fine del mese per mettere a punto, almeno nelle aspettative, ogni ulteriore dettaglio. Gli ultimi giorni di mercato riservano sempre alcune sorprese inaspettate. Svincolati di lusso e atleti in sovrannumero, di rose extralarge trovano sempre collocazione allo scadere dei termini.
Nel segno dell’incertezza il campionato che va ad iniziare. Non esiste la favorita d’obbligo. Tante pretendenti, ma nessuna con la palma del leader assoluto. Non lo sono le tre retrocesse dalla massima serie nonostante il giudizio positivo sul lavoro svolto dal Frosinone. Non lo è il Verona nonostante alcuni nomi altisonanti che compongono la sua rosa. Non lo può essere il Carpi che basa le sue velleità sulle doti caratteriali e di temperamento di Fabrizio Castori e di alcuni suoi giocatori.
Usando sempre un termine motoristico ci sono diversi team, sulla griglia di partenza, raccolti in pochi centesimi di secondo.
Non si possono sottovalutare le possibilità del Trapani sapientemente guidato dalle mani esperte di Serse Cosmi. Il tecnico perugino è stato capace, lo scorso anno, di sprintare verso il traguardo con una progressione da record. La programmazione del Cesena, pur privatosi di alcune pedine fondamentali, pone i romagnoli in ottima posizione di partenza.
E poi un lotto notevole di outsider. Novara, Brescia, Bari, Vicenza, Spezia, Benevento ed Ascoli. Tutte piazze in cui si “mangia” pane e calcio. I trentamila che affollano settimanalmente il San Nicola sperano che la fresca gestione Giancaspro possa regalare, finalmente, la serie A ai pugliesi. Le potenzialità economiche dell’Ascoli non mascherano le reali ambizioni dei marchigiani. Lo Spezia ha cambiato strategia, riportando a casa alcuni pezzi pregiati. Ove Iemmello confermasse anche tra i cadetti la sua capacità realizzativa sarebbero problemi seri per tutti. Non bisogna sottovalutare le ambizioni di Oreste Vigorito e del suo Benevento. Le grandi potenzialità economiche dei sanniti e la voglia di successo della proprietà giallorossa non pongono limiti per un esordio, in categoria, con un progetto in grande spolvero.
Spal, Cittadella e Pisa le neo promosse. Sono le incognite in assoluto, Possono diventare le mine vaganti del campionato. Anche se, a rigor di logica, i mille problemi societari che nel presente si registrano a Pisa pongono i toscani in una posizione, di retrovia, alquanto incerta.
Latina, Entella, Ternana, Perugia e Pro Vercelli chi per una ragione chi per l’altra creano delle perplessità nelle aspettative dei propri tifosi. A Terni per l’assenza costante, sul territorio, della proprietà. Per di più non convince il ruolo di Benny Carbone assunto a novello Ferguson sulle rive del fiume Nera. A Perugia per quell’indefinito problema legato alle vicende fiscali del suo presidente. A Latina per una solidità economica che vacilla. Ad Entella, nonostante la forza economica del gruppo, per una scarsa chiarezza del progetto tecnico. Gli unici, con le idee in linea con i programmi sono a Vercelli, ben consci di dover sudare la maglia per conquistarsi la salvezza, senza affidarsi a improponibili voli pindarici.
Discorso a parte meritano Salernitana ed Avellino. Il patron dei biancoverdi Walter Taccone sembra aver perso lo smalto delle prime stagioni.
Per di più lasciato solo da alcuni partner importanti che lo accompagnavano nell’avventura calcistica. Ha scelto un valido allenatore. Certamente. Mimmo Toscano possiede i polsi del buon pilota. Il “motore” non è però dei migliori. Avvisaglie non positive si sono già avute nelle prime uscite di stagione. Il futuro, non potendo ricorrere ai necessari accorgimenti, si prospetta nebuloso.
I box della Salernitana sono da sempre estremamente affollati. I granata sono attualmente una squadra a trazione anteriore. Alcuni pezzi, che il “mercato” ritiene pregiati, sono richiesti e potrebbero cambiare destinazione nel volgere di pochi giorni. Sarebbe un peccato perdere Donnarumma e qualche altro. Diventerebbe poi difficile, molto difficile, convincere la piazza delle buone intenzioni che animano Lotito e Marco Mezzaroma. Il territorio ha da tempo preso coscienza della sua condizione da filiale periferica, ma non accetterebbe mai un ulteriore campionato di sofferenze.
Come si vede la serie B è un campionato dalle mille incertezze per valori messi in campo e per la durata, infinita, della competizione.
Quarantadue tornate sono tante, interminabili. Il rischio di fondere il motore o di rimanere senza “benzina” è nascosto all’uscita di ogni curva.
Felice stagione a tutti.