Tante chiacchiere non servono a nulla. Su Ternana – Pisa ci hanno voluto mettere una “toppa”, ma la pessima figura l’hanno fatta tutti. Da Abodi all’Associazione calciatori. In mezzo, perché no, ci stanno anche “Ringhio” Gattuso e Fabrizio Lucchesi. Tutti attori di una vicenda grottesca, che si trascina da mesi e che ha fatto precipitare nel caos non solo il calcio pisano ma l’intero campionato di serie B.
Uno dei compiti principali delle Istituzioni del pallone sarebbe quelle di garantire la regolarità del torneo. Non lo sta facendo Abodi e non se ne sta interessando Tavecchio. Sino a ieri mattina se non ti presentavi in campo entro 45 minuti dall’ora fissata per l’inizio della gara avevi partita persa a tavolino. Lo zero tre era stabilito dalle norme.
Abodi e Aic stanno creando un precedente pericoloso. Una decisione, quella del rinvio a data da destinarsi, che farà dottrina. Come faranno dottrina, in ambito di giustizia sportiva, le sanzioni che verranno irrorate alla Società della torre che pende.
Tutta da spiegare, poi, cosa ci incastra la trattativa, privata, per la cessione delle quote di capitale di una Società di calcio con la minaccia di sciopero dei calciatori e la contestazione dei tifosi che pretendono l’allontanamento della attuale proprietà ed il ritorno in sella della coppia Fabrizio Lucchesi e Rino Gattuso. A pensar male è peccato, come su usa dire, ma spesso ci si prende. Dietro tutta questa vicenda c’è la regia, neanche tanto occulta, di qualcuno che ne attende gli esiti per poterne trarre dei vantaggi a proprio beneficio.
Ha poi del ridicolo che Damiano Tommasi faccia riferimento, nelle sue dichiarazioni, alla necessità di un esproprio forzato della proprietà. Nel fatto specifico escono tutti sconfitti. Da Petroni, la cui perspicacia gli avrebbe dovuto far comprendere che lui, dalla “torre”, è caduto da un pezzo. Irrimediabilmente. All’ipotetico acquirente, ai calciatori, a Abodi. Alle Istituzioni amministrative del Comune di Pisa. Tutti incapaci di creare un tavolo risolutivo.
A Pisa, non solo tra i tifosi, si è persa la pazienza. Ci vuole poco perché a qualcuno venga la voglia di alzare le mani. Viene al proposito in mente quel detto popolare che consiglia, tutti, di non trovarsi mai con un pisano… “all’uscio”. Sarebbe oltremodo disdicevole, ma non bisogna mai eccedere nelle “provocazioni”. Poi che prevalga il buon senso. Prima di cadere definitivamente nel ridicolo.
Il campionato ha dato i primi vagiti. Verona, Carpi e Frosinone sono partite con il piede giusto. Il “pazzo” Pazzini è già andato a segno, emulato dal nuovo compagno di reparto Luppi. I presupposti per una stagione all’avanguardia ci sono tutti. Fabrizio Castori, inquadrato in panchina, ha già lo sguardo assetato di successi. Barone ed il Benevento hanno fatto comprendere che, seduti al tavolo dei protagonisti, ci sono anche loro. Non saranno una sorpresa. Il Bari, come spesso accade negli ultimi periodi, scivola malamente sull’erba del San Nicola. Che non sia soltanto colpa della recente rizollatura del manto?
Note di merito anche per Spezia e Salernitana. Protagoniste di un gradevole “aperitivo” serale. Con una esortazione, conclusiva, a Claudio Lotito e Angelo Fabiani: non rendete Coda e Donnarumma orfani l’uno dell’altro.
Per una volta, al denaro, prevalga la passione per il calcio.