Tenere il pallone il più tempo possibile. Fontana sin dai primi giorni di ritiro a Gubbio ha provato a inculcare una mentalità vincente ai calciatori della Juve Stabia. Vuole una squadra propositiva perché non gli piace speculare e anche perché, come ha detto dopo la gara di Catania, la sua non è una squadra che ha fisicità. Le idee di base ci sono ma vanno applicate.
Al Massimino di Catania le Vespe hanno messo in pratica solo a sprazzi il credo di mister Fontana. Per quasi un tempo, la Juve Stabia ha giocato palla a terra senza dare respiro al Catania. Una manovra fluida in quasi tutti i suoi interpreti che ha portato al vantaggio di Lisi. Squadra inizialmente corta con la difesa alta, i tre mediani e i tre attaccanti in pochi metri. Fin quando la Juve Stabia ha tenuta la concentrazione alta e le distanze giuste non ha corso seri rischi.
Nella ripresa, invece, quando i calciatori di Jimmy Fontana hanno abbassato la guardia sono emersi i primi limiti. C’è da sottolineare che quella vista al Massimino non è ancora la squadra tipo per le assenze. Uomini come Liviero, Capodaglio e Montalto non si possono regalare a nessuno. I primi grattacapi riguardano la difesa. Un reparto work in progress perché è stato in continua evoluzione. Polak è andato via dopo i primi giorni di raduno a Castellammare. Sono arrivati Amenta e Morero. Due elementi di esperienza che hanno dovuto accelerare i ritmi. L’ex Lanciano è stato buttato subito in campo da Fontana nella partita di Livorno in Tim Cup dopo pochi giorni dal suo arrivo. Non sarebbe stato così senza l’infortunio di Liviero che ha costretto il tecnico a ridisegnare l’assetto. Nella settimana prima dell’esordio di Catania, Fontana ha insistito sui meccanismi difensivi con doppie sedute. Ha capito che lì la sua Juve Stabia non è ancora perfetta. A Catania si è avuto la sensazione che proprio Morero e Amenta non sono ancora al top. Il capitano ha perso Calil nell’azione del pareggio col brasiliano cha mostrato di avere un passo diverso. Il gigante Amenta, invece, ha mostrato fin quando ha avuto fiato di avere un grande senso tattico. Poi ha perso il pallone nei minuti di recupero facendoselo togliere da Di Cecco mentre ha azzardato un dribbling al limite dell’area stabiese.
Altro limite emerso a Catania sembra essere quello di una squadra troppo nervosa. Cosa evidenziata da Fontana nel post-partita. “Già contro la Frattese ho visto alcune cose che non mi sono piaciute”. L’allenatore delle Vespe ha anticipato che domani, alla ripresa degli allenamenti, parlerà con i giocatori in relazione anche alla gestione della palla. Da domani, poi, l’allenatore avrà a disposizione anche Montalto. Attaccante che Fontana conosce e di cui ha avallato l’acquisto per le sue caratteristiche.