«Scusi, mi passa l’ufficio Economato?». «Oggi non c’è nessuno». «Allora posso parlare con quello del moderatore?». Detto fatto. L’ufficio preposto della Curia risponde in merito alla vicenda di Casa Betania, dove c’è un B&b abusivo. «Io sono nuovo, non ne so nulla. Richiami domattina», dice il vice moderatore dall’altra parte della cornetta. Nulla di fatto per uno dei tanti scandali che riguardano la Chiesa di Napoli, che cade dalle nuvole sulla questione dell’occupazione illegale di un bene di sua proprietà. L’immobile in questione è quello che ha sede al civico 42 di via Luigi Settembrini, traversa di via Duomo. Casa Betania, che in origine doveva ospitare le celle delle suore, accolse per alcuni anni gli sfollati dell’alluvione del settembre 2001. Un violento nubifragio che danneggiò case e negozi e costrinse 120 famiglie ad accettare la sistemazione alternativa del Comune in alberghi o beni della Curia. È il caso di Casa Betania, un edificio di quattro piani, dove sin da prima dell’estate qualcuno si è appropriato dei locali e ne ha fatto delle stanze dove accogliere a prezzi esorbitanti i turisti. Quattrocento euro è la cifra che gli ospiti pagano per soggiorni di breve durata. Sempre la stessa la modalità: il passaparola su internet o una sorta di adescamento per strada, dove i visitatori stranieri vengono prelevati quasi sempre ad angolo di via Duomo. Una situazione di cui nessuno sembra prendere atto e che continua a consumarsi ogni giorno nel silenzio totale dei proprietari dell’immobile e delle istituzioni locali, che pure c’entrano. Proprio il Comune difatti aveva erogato finanziamenti alla Curia per le utenze degli sfollati che erano stati parcheggiati a Casa Betania. Finanziamenti interrotti nel 2004 per carenza di risorse. Un abbandono che ha spinto qualcuno ad impossessarsi dei locali e farne un business. Sullo scandalo interviene anche Mario D’Esposito, presidente del circolo culturale Nelson Mandela, che accusa: «Le responsabilità del Comune di Napoli sono enormi, chiaramente sempre a danno dei cittadini, lo spreco di denaro pubblico, il non controllo degli occupanti dell’edificio “Casa Betania” e le condizioni ormai fatiscenti dello stabile non possono passare inosservate ad una Amministrazione comunale che a giorni alterni parla di legalità e trasparenza. Speriamo che il sindaco di Napoli dia risposte chiare ed esaustive nel rispetto dei cittadini».
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