I legali spiegano che Lecumberri, affetto da una patologia psichiatrica, e’ scomparso ieri pomeriggio, verso le 16, in zona viale Papiniano, dopo che e’ uscito dal carcere milanese di San Vittore da solo. La difesa, infatti, fa presente che il gip, dopo aver accolto l’istanza dei difensori di domiciliari in una struttura psichiatrica, non ha predisposto una servizio di accompagnamento nella clinica. In un comunicato, dunque, i difensori lanciano un “appello per la scomparsa di Nicolas Aitor Orlando Lecumberri nato in Barcellona (Spagna) il 1 luglio 1993, altezza 170 cm, peso 62 circa. Capelli castani, occhi castani”. Non si hanno notizie, scrivono, “circa la direzione che ha preso ne’ con quali mezzi si stia muovendo. Necessita di terapia farmacologica psichiatrica costante”. I due avvocati, inoltre, evidenziano “che l’ordinanza di sostituzione della misura della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari presso la Comunita’ Terapeutica Clinica Psichiatrica ‘La Redancia 1′ in Varazze”, in provincia di Savona, “non e’ stata comunicata” ne’ a loro, ne’ alla struttura e nemmeno alla famiglia del giovane. Al momento dell’uscita dal carcere, proseguono i difensori,Lecumberri “indossava una maglietta grigia con una scritta davanti e un paio di pantaloni a mezzo polpaccio blu. Portava uno zainetto piccolo nero a tracolla e una valigia tipo trolley blu”. E, si legge ancora nella nota, “la famiglia del giovane”, che soffre di “disturbi psicotici” e che era “in terapia psichiatrica da mesi in Spagna”, chiede “a chiunque ne abbia notizia di fornire informazioni del ragazzo al consolato spagnolo di Milano oppure ai legali avv. Francesco Brignola (010.8575701) ed avv. Alessia Generoso (02.70125552)”. Il gip, scrivono ancora i legali, ha concesso i domiciliari in clinica senza pero’ “dare alcun avviso alla struttura sanitaria di destinazione, al consolato spagnolo (la cui protezione il giovane aveva invocato sin dal momento del suo arresto) o ai difensori. Trovatosi solo e senza riferimenti fuori dal carcere, – prosegue la nota – se ne sono perse le tracce con gli immaginabili gravi rischi anche per la sua incolumita’”. E ancora: “Il ragazzo deve prendere i farmaci e, allo stato, non sappiamo se e quante dosi siano state consegnate allo stesso dalla struttura carceraria al momento della scarcerazione”. “L’assurdita’ del comportamento di polizia e magistratura – spiegano i legali – ha creato un rischio per il ragazzo e per gli altri. A che pro tenerlo in carcere per piu’ di un mese in quanto ‘pericoloso’ e a rischio di fuga, se poi lo si lascia libero nel mondo senza scorta? Nicolas non e’ responsabile? Avrebbe allora dovuto esserlo la magistratura e lo Stato”.
CRONACA
3 settembre 2016
Il dj picchiatore è stato scarcerato ed è fuggito in Spagna