Sono gli attaccanti che ispirano gli entusiasmi dei tifosi e trasformano il gioco (il bel gioco ma anche quello brutto) in risultati. In fondo il calcio non si gioca a punti ma a gol ed accaparrarsi uno che “vede e trova la porta” garantisce maggiori possibilità di vittoria. Ogni anno nel Calciomercato si cerca di spostare gli equilibri preesistenti. Nel 1975 il Napoli compra Beppe Savoldi dal Bologna per oltre 2 miliardi di lire, comprensivi dei cartellini di Rampanti e Clerici (uno dei migliori stranieri di quel periodo, anzi dal 78 all’80 l’unico straniero del campionato di Serie A). Beppe nel Bologna aveva già segnato 85 gol ed era la ciliegina per quel Napoli che per soli 2 punti era arrivato secondo l’anno precedente. La cifra pagata (la più onerosa fino a quel momento) però suscitò molte critiche (persino una interrogazione parlamentare) per la situazione di crisi economica di Napoli. I due Presidenti Conti (Bologna) e Ferlaino (Napoli) furono oggetto anche di numerose minacce da parte delle rispettive tifoserie. Tanto clamore e 75 mila abbonamenti (3 miliardi di incasso) produssero un’aspettativa enorme nella tifoseria partenopea. Si giocano anche tre numeri al Lotto: il 2 (i miliardi pagati), il 26 (il pallone) e il 70 (l’immondizia) legata alla polemica degli arretrati non pagati ai netturbini partenopei
Per tutta Napoli è questo il centravanti che avrebbe dovuto portare lo scudetto all’ombra del Vesuvio. Quando entra in campo, in quel primo campionato (7 gol nelle prime 7 partite), lo stadio grida il suo nome più di quanto inneggi al Napoli stesso. Beppe fa 55 gol in 118 partite, non pochi ma arriva solo una Coppa Italia (la terza della sua carriera). Il Napoli di Vinicio aveva già dato il meglio di se prima dell’arrivo di Savoldi ma il suo acquisto, conti alla mano, fu un vero affare per Ferlaino che gettò le basi (economiche) del Napoli vincente.
Savoldi è stato un ottimo giocatore, ottimo colpitore di testa in elevazione (fino a 18 anni aveva anche giocato a basket) ha segnato 168 gol in serie A tra Atalanta, Bologna e Napoli (nei primi 20 all time) ha vinto anche una classifica cannonieri, ma tutti lo ricordano soprattutto come “mister 2 miliardi”.
Due aneddoti:
Col Bologna segna un gol all’Ascoli a fil di palo ma un giovanissimo raccattapalle ributta il pallone in campo e l’arbitro non convalida il gol pensando ad una ribattuta del palo.
Nel suo periodo napoletano ha inciso anche 2 dischi che ancora si possono trovare in vendita su internet.