«Adesso sono cavoli tuoi, perché dovrai farli giocare tutti e diciannove i calciatori che avrai a disposizione l’anno prossimo». Quella frase di Aurelio De Laurentiis, pronunciata tra il serio e il faceto, per molti aveva rappresentato un monito. Era esattamente il 14 maggio, giornata che sanciva per gli azzurri il ritorno in Champions League dopo due anni dall’ultima volta. Il presidente dei napoletani sulle ali dell’entusiasmo si lasciò andare a grandi promesse. Promesse che poi ha mantenuto. E adesso la palla passa tra i piedi di Maurizio Sarri, l’allenatore chiamato a gestire una rosa completa come non mai. Il toscano dovrà dire addio ai titolarissimi, così come alla fedeltà – messa già a dura prova lo scorso anno – al 4-3-3. Perché stavolta i presupposti per cambiare ci sono tutti e all’allenatore ex Empoli spetta il compito di regalare una chance a ogni singolo calciatore, valutando naturalmente lo stato di forma e l’avversario che di volta in volta si troverà di fronte. Insomma, il posto fisso non è assicurato a nessuno. Tutti in discussione, perché il traguardo comune deve essere soltanto la vittoria. Su questo argomento, d’altronde, è stato molto chiaro lo stesso De Laurentiis in uno dei suoi ultimi interventi alla radio ufficiale: «I vari Insigne e Gabbiadini non devono incupirsi se giocano meno, spetta al tecnico decidere chi mandare in campo per raggiungere il bene assoluto».
E come dargli torto adesso che Sarri può contare su due nuovi Napoli. Due squadre di un certo spessore, nessuna inferiore all’altra. Al tecnico sono state garantite tutte riserve di lusso, calciatori che non hanno nulla da invidiare ai titolarissimi. I duelli per una maglia dal primo minuto saranno all’ordine del giorno e soprattutto per ogni ruolo in mezzo al campo. Dalla porta alla difesa, passando per centrocampo e attacco, i nuovi acquisti del Napoli sono pronti a fornire qualche grattacapo di troppo al maestro dell’orchestra azzurra, Sarri. Tra i pali il duello sarà sostanzialmente tra Reina e Sepe, mentre Rafael ricoprirà il ruolo di terzo portiere. Un reparto, quest’ultimo, migliorato rispetto allo scorso anno se si pensa che il vice dello spagnolo era il giovanissimo Gabriel. Stesso discorso anche per la difesa, dove addirittura cinque centrali si contendono la maglia. Parliamo di Albiol, Koulibaly, Tonelli, Maksimovic e Chiriches. Senza tenere conto le sfide sulle fasce tra Hysaj-Maggio e Ghoulam-Strinic. Tutti difensori con una certa esperienza e pronti a dare un contributo tra gli impegni di Champions e il campionato. Anche a centrocampo i ballottaggi sono dietro l’angolo tra Diawara-Jorginho, Allan-Rog, Hamsik-Zielinski. O ancora tra Mertens-Insigne in attacco, così come tra Gabbiadini e Milik. Senza dimenticare che per la destra a disposizione di Sarri ci sono Callejon, Giaccherini ed El Kaddouri. Ma nella vita, si sa, è tutta una questione di scelta.