l padre di Peppe Napodano resta il primo sospettato per l’accoltellamento del 40enne dopo un lite familiare. Ma si aggravano le condizioni dell’uomo, ancora intubato nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Leonardo. Ieri doveva essere risvegliato, ma i medici hanno preferito tenere ancora sotto osservazione il 40enne, anche perché potrebbe essere operato nuovamente. La ferita che preoccupa di più è quella sferrata al fianco, con la conseguente lesione della vescica. Un colpo inferto con un coltello da cucina molto appuntito. Il raid è ma-turato nell’ambito familiare e per cui il padre Antonio, 61 anni, è il principale indiziato. Non correva buon sangue tra i due, questo è ormai risaputo. E ieri i rispettivi familiari si sono lanciati messaggi intimidatori attraverso Facebook. Una situazione familiare molto tesa, in cui sarebbe maturato proprio il raid. Tutto sarebbe nato da uno screzio tra ragazzini, che ha poi finito di coinvolgere i due protagonisti della violenta lite. Uno tra Antonio e Peppe Napodano sarebbe intervenuto anche in maniera scomposta, così da dare vita a un’accesa discussione, sfociata poi nel sangue. Ad avere la peggio è stato proprio Peppe Napodano.
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