Furono bruciati vivi. Joy Torrinunti, 19 anni di Solesino e Giada Dalla Santa Casa, 15 anni di Vicenza, morirono carbonizzati nella notte tra il primo e il due settembre del 2008, all’interno dell’Aladin Labyrint – un baraccone di circa 13 metri per 3 con la silhouette di minareti arabi – di proprietà del papà di Giada. I due ragazzi si erano appartati all’interno della struttura in cerca di intimità. Ma all’improvviso è scoppiato un incendio. I loro corpi furono trovati all’interno dai vigili del fuoco, che alle 3,33 erano intervenuti per un «semplice» incendio. Solo dopo furono notati i due cadaveri, a terra, a pochi centimetri l’uno dall’altro. Lei è stata riconosciuta da un braccialetto.
In un primo momento sembrava un incidente, ma dopo la Procura ha indagato per omicidio e incendio doloso un giostraio, all’epoca dei fatti di 28 anni, residente aBassano. Ora, proprio a otto anni dall’uccisione dei due ragazzi, la Procura padovana ne ha chiesto l’archiviazione .