Valencia, Almeria, Alicante. Lo chiamano il «triangolo della camorra», terra di sole e di narcos. È qui che quattordici anni fa gli uomini della famiglia Amato sbarcavano riciclando denaro in residence di lusso e villette a schiera. Qui, ancora, che hanno costruito un impero. Incapaci di esprimersi in italiano corretto, i trafficanti di Scampia sono riusciti nel tempo a dialogare in spagnolo e francese con i più influenti «integrantes» del nordafrica. È così che gli 007 iberici chiamano i criminali specializzati nel trasferimento di stupefacenti. Hashish proveniente dal Maghreb e marijuana sbarcata dai container olandesi nei porti di Ghana e Nigeria, nel golfo di Guinea. Un affare milionario che ogni giorno attraversa il Mediterraneo. È la Spagna il forziere di droga della camorra, la riserva degli scissionisti. Alle prime luci dell’alba di ieri Guardia Civil, Mossos d’Esquadra e poliziotti lituani, in un’operazione congiunta coordinata dall’Europol, hanno arrestato 52 membri di un’organizzazione criminale dedita al traffico di marijuana e armi in Europa. Gli indagati sono accusati di traffico di droga, possesso illegale di armi e riciclaggio di denaro. I baschi neri spagnoli hanno smantellato un business che attraversava il vecchio continente e che aveva come interlocutori privilegiati «integrantes della camorra napolitana», si legge negli atti.
CRONACA
6 settembre 2016
Operazione in Spagna, stangata per gli affari degli scissionisti