«Anche se lo sapessi non potrei parlarne. Ci sono le indagini in corso. Preferisco il silenzio. Posso solo dire che, a distanza di un anno, non conosco ancora il volto di chi ha ucciso mio figlio». Antonio Cesarano riesce a pesare le parole mentre ricorda Genny, ammazzato a 17 anni il 6 settembre 2015 in piazza Sanità. Nel giorno del primo anniversario della morte del ragazzo, il quartiere ha voluto ricordarlo con una messa celebrata da padre Antonio Loffredo nella basilica di Santa Maria della Sanità e l’inaugurazione di una statua che raffigura in ogni tratto la piccola vittima. Sorridente, in jeans, t-shirt bianca e scarpette da ginnastica. Così il maestro scultore Paolo La Motta ha reso omaggio a Genny, che da piccolo era stato suo alunno. E che la famiglia, gli amici e il Rione Sanità hanno voluto ricordare così. «Ho seguito tutte le fasi della lavorazione – racconta papà Antonio – sin da quando la statua prendeva forma nella fonderia. Il risultato è impressionante. Raffigura mio figlio alla perfezione ed è così che tutti noi vogliamo imprimerlo nella memoria».
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