I killer di Fortapàsc non uccidono più con fucili e pistole da cowboy. Anche a Torre Annunziata – terra di faide, stragi e massacri passati alla storia – l’arsenale della camorra si evolve e la guerra tra clan diventa anche una sfida all’innovazione. E allora può succedere che i sicari dei Gionta, dei Gal-lo e dei Cavalieri (le tre cosche principali della città) siano in grado di uccidere usando semplicemente un cellulare. Un normale smartphone con tanto di tasti, schermo e microfono che in realtà nasconde una pi-stola calibro 380. Un’arma invisibile e micidiale capace di uccidere con un clic. Non è uno scherzo o un gioco di fantasia, ma l’allarme che viene fuori dall’informativa inviata dalla Questura di Napoli, nelle settimane scorse, e rimbalzata sulle scrivanie di carabinieri, polizia e guardia di finanza. «Si rende noto – recita il testo del documento – che da inizio anno è in libera vendita negli Stati Uniti e reperibile anche su un sito internet una pistola le cui sembianze si rifanno a quelle di un comune smartphone». L’arma ha due canne sovrapposte e un sistema di puntamento con mirino laser. Con quella bocca di fuoco nascosta dalla sagoma di un comune cellulare si può sparare 2 volte. Per gli inquirenti è già diventata una delle armi più pericolose in circolazione, anche in provincia di Napoli. L’allarme qui è scattato qualche mese fa quando una pistola-telefono venne sequestrata a un pregiudicato del capoluogo. Un allarme scattato anche a Torre Annunziata, dove la camorra storicamente è sempre stata all’avanguardia in fatto di arsenali, come dimostra l’incredibile santabarbara del clan Gionta (i Valentini erano addirittura in possesso di bombe a mano e divise delle forze dell’ordine). Di qui la richiesta avanzata a tutti i presidi di polizia della città e dell’area vesuviana: «Massima attenzione operativa e intensificare i controlli su tutto il territorio», il monito arrivato dalla Questura. Il rischio che le nuove leve della malavita torrese siano già in possesso della pistola è infatti molto elevato. Procurarsi l’arma- che solo da due mesi è entrata ufficialmente sul mercato- è relativamente facile. La pistola può essere acquistata on-line attraverso una piattaforma privata. Bisogna registrarsi inserendo le credenziali della carta di credito, e l’indirizzo presso il quale ricevere l’arma. A questo basta inoltrare un semplice bonifico di 395 euro e l’acquisto è fatto. La particolarità del telefonino-pistola è che questa con calibro 380 a doppia canna può essere opportunamente ripiegata in modo da fare assumere la forma di uno smartphone e passare dunque inosservata a un primo controllo. Insomma per i clan, rinforzare l’arsenale comprando su internet è sempre più facile. Mentre per le forze dell’or-dine intercettare le armi, resta una vera e propria impresa. Esistono infatti – come nel caso del telefonino-pistola- veri e propri siti che permettono la vendita libera e senza nessun controllo del prodotto che arriva direttamente a casa.Un affare per i nuovi camorristi di Fortapasc. Per i baby boss nati nell’era dei social e degli acquisti online. Perché la faida, anche a Torre Annunziata, potrebbe diventare una guerra da combattere a colpi di clic.
CRONACA
7 settembre 2016
Napoli. La nuova arma killer di Fortapàsc: arriva il telefonino-pistola