Il laboratorio Inter contro il bulldozer Juventus nella 230/a puntata di un romanzo infinito che ha scavallato il secolo (109 anni dalla prima sfida) e si ripropone domenica col pronostico apparentemente indirizzato (specie dopo la figuraccia nerazzurra con gli israeliani), che non tiene pero’ conto di una rivalita’ antica e dei veleni recenti che renderanno elettrica l’atmosfera di San Siro. Da una parte una societa’ ora cinese che ha messo insieme talenti costosi che De Boer, chiamato in corsa per sostituire Mancini, dovra’ assemblare in un ambiente che vive una sorta di sudditanza dai tempi di Mourinho. Dall’altra una Juve consolidata da 5 scudetti di fila, che con un mercato sontuoso ha allestito un super team col timone rivolto all’Europa. L’intermezzo europeo regala amarezze alla Juve (che inciampa di nuovo col Siviglia) e una pesante umiliazione all’Inter, ko in casa col Beer Sheva. Ma domenica sara’ soprattutto la sfida tra due centravanti poderosi e spietati, Mauro Icardi e Gonzalo Higuain, favoriti per il titolo dei marcatori. Un duello tutto argentino, terra di talenti a profusione che si permette di tenere l’interista fuori dal giro della Nazionale (anche perche’, da Maradona in giu’, in tanti non gli hanno perdonato la sua storia d’amore con l’ex moglie di Maxi Lopez). Higuain, che ha stracciato tutti i record della Serie A con una stagione da 36 gol, ha lasciato Napoli per una clausola di 90 milioni e il Napoli ha cercato di sostituirlo proprio con Icardi, vedendosi rifiutata un’offerta di 60 milioni. Rivali domenica nel derby d’Italia, secondo la felice intuizione di Gianni Brera, come lo erano stati nelle sfide Inter-Napoli, ma provenienti da due ambienti ancora piu’ ostili: Icardi e’ cresciuto nella cantera del Barca dal 2008 al 2011, Higuain ha militato nel Real dal 2007 al 2013. Dai loro gol (tre per uno finora) dipendera’ anche la sfida di domenica tenendo presente che in tre anni si sono ritrovati in sei partite: Higuain ha segnato cinque gol, Icardi uno solo e su rigore. La Juve vuole imporsi per dare a Napoli e Roma il segnale che la rincorsa sara’ impervia. L’Inter balbetta e non si impone in casa dai tempi di Mourinho: ha avuto il sapore di beffa il 3-0 di marzo in Coppa Italia con la sconfitta poi ai rigori. Altra benzina su una rivalita’ eterna. Una volta l’Avvocato e Prisco si prendevano in giro in punta di fioretto, ma dopo il rigore non dato a Ronaldo e Calciopoli si e’ usata la clava. La rivalita’ nasce negli anni 30 quando l’Ambrosiana tenta invano di opporsi al quinquennio juventino. Il Rubicone tra rivalita’ e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all’Inter per un match sospeso per invasione di campo ma la Figc e’ presieduta da Umberto Agnelli e la Caf ordina la ripetizione. Moratti manda la Primavera con l’imberbe Mazzola, la Juve vince 9-1. Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell’Inter viene preso a mattonate, il 3-3 in campo si trasforma in 0-2. L’esplosione vera e’ il 26 aprile 1998: Inter e Juve si giocano lo scudetto, a Torino gol di Del Piero, poi Iuliano stende Ronaldo e Ceccarini fa proseguire salvo decretare un rigore alla Juve che Del Piero sbaglia. L’incendio divampa e nel 2002 furibondi sono gli juventini per un pari di Vieri al 95′ dopo un fallo di Toldo su Buffon. Nel 2005 l’Inter vince a Torino ma De Santis non vede uno scambio di colpi proibiti tra Cordoba e Ibra che viene sanzionato con la prova tv. La Juve di Capello vince lo scudetto che viene assegnato all’Inter. Ad agosto l’Inter vince ai supplementari la Supercoppa dopo un gol regolare annullato da De Santis a Trezeguet. L’Inter di Mancini domina un torneo privo della Juve che quando ritorna in A batte i nerazzurri 2-1 a San Siro, ma il vantaggio di Camoranesi e’ in fuorigioco. Arriva Mourinho e dedica il primo sfogo anti-arbitri a Saccani dopo uno Juve-Inter 2-1 il 5 dicembre 2009 con gol di Felipe Melo in fuorigioco, insulti razzisti a Balotelli e un turno a porte chiuse. Poi dopo il triplete tocca a Conte e la Juve rastrella scudetti, ma deve incassare nel 2012 un 3-1 in casa dall’Inter nonostante gli errori di Tagliavento che convalida un gol di Vidal con fuorigioco di Asamoah e non espelle Lichtsteiner. Quando torna Mancini l’Inter prosegue la sua serie nera e l’ultima doppia sfida in Coppa Italia sorride ancora alla Juve: Palacio sbaglia dal dischetto vanificando il 3-0 recuperato in campo. E la Juve sogghigna ancora una volta.
SPORT
16 settembre 2016
Icardi-Higuain, il rigore di Ronaldo, il calcioscommesse e le polemiche arbitrali: c’è Inter-Juventus