La doppia faccia dell’attacco del Napoli. Da un lato la gioia e l’esplosione di Milik, dall’altra la disperazione e la delusione di Gabbiadini. Dice questo la notte del San Paolo dopo la sfida col Bologna. Maurizio Sarri si ritrova a fare i conti con due situazioni del tutto opposte: un lato della medaglia dice che il polacco ha già fatto meglio di Higuain, l’altro sottolinea lo sconforto del bergamasco che sotto al Vesuvio non è mai diventato un idolo. In questo avvio di stagione, nonostante le varie chance concessegli dal toscano, l’ex Samp non ha segnato nemmeno un gol. Il tecnico degli azzurri ha provato a dargli fiducia, dimostrandogli che è al centro del progetto Napoli. Lo stesso De Laurentiis gli ha proposto il rinnovo di contratto a 3 milioni di euro l’anno, con i contatti che proseguono ormai da settimane per il raggiungimento dell’accordo definitivo. Ma Manolo è turbato da qualcosa. L’attaccante è l’unica voce fuori dal coro, troppo distante dal Tiki Taka degli azzurri. La prima punta è un ruolo che non predilige e che Gabbiadini fa fatica ad interpretare. Il calciatore è stato servito poco dai compagni ma è apparso anche avulso dal gioco e dai movimenti offensivi del 4-3-3 sarriano, finendo per essere poco coinvolto. «Momento difficile ma grazie al vostro affetto tutti insieme lo supereremo», ha scritto su Twitter l’attaccante bergamasco, ammettendo la fase delicata della sua carriera ma chiedendo anche sostegno ai tifosi che in effetti lo hanno applaudito al momento dell’uscita dal campo, nonostante fosse di umore nero e abbia anche ignorato il “cinque” di Insigne che cercava di rincuorarlo. Sarri proverà ancora a recuperare il “Gabbia”, inserendolo nel turnover in attesa che arrivino i gol a sbloccarlo.
SPORT
19 settembre 2016
Napoli, la doppia faccia dell’attacco: Gabbiadini svela il suo “malessere”