Cinque giorni fa, nella notte tra il 13 e 14 settembre del 1321, si spegneva Dante Alighieri. A renderlo immortale la sua opera, la Divina Commedia. A renderlo social, invece, un ragazzo di appena 27 anni, nato a Melito e cresciuto a Secondigliano. Manlio Marano (nella foto), due lauree – una in giurisprudenza (da poco è anche diventato avvocato), l’altra in Scienze Politiche – ed un’unica grande passione: quella per la Divina Commedia. Così grande da spingerlo un giorno a creare un pagina Facebook ‘La Divina commedia on line’ per spiegare, condividere, discutere i canti del sommo poeta. Tra gattini, selfie sexy e vip, nessun grande esperto social manager penserebbe che gli Ignavi e Caronte possano appartenere ad una logica social. Ma Manlio ci prova lo stesso perché oltre ad amare quell’opera letteraria, invece, crede che mai come ora è attualissima ed abbia molto da dire. “Facebook ormai è la proiezione della nostra vita privata e pubblica – racconta spiegando come è nata la sua idea – ed io ho cominciato perchè volevo condividere attraverso uno strumento che ti mette in contatto con il mondo intero, appunto una mia passione. È stato anche un esperimento per capire se oltre alle sciocchezze e ad argomenti, a volte degradanti, i social possono funzionare anche per altro”. E a quanto pare funzionano: la sua pagina Facebook diventa un fenomeno social con oltre 80mila iscritti. Oggi studenti napoletani e da tutta Italia chattano con Manlio per chiedere spiegazioni sui canti per il tema d’italiano o per l’esame all’Università, sulla bacheca tantissime le discussioni sulle interpretazioni dei canti con i professori, spesso molto accese. Amanti della Divina Commedia da tutto il mondo lo contattano e qualcuno dall’Ungheria gli chiede l’autorizzazione per tradurre i suoi video. Già perchè Manlio sa bene che per ‘sfondare’ sul web, il suo Dante deve viaggiare nei gironi dell’Inferno, ma anche su you tube. Inizia così a fare dei ‘clip’ in diverse parti del mondo e che sono legate ai canti: all’ombra della Torre Eiffel, racconta l’incontro tra Dante e Ugo Capeto, a New York ‘porta’ il XXVI canto dell’Inferno, quello di Ulisse, a Fiuggi davanti alle Terme di Bonifacio il XIX canto, quello in cui si parla appunto di Bonifacio VIII. Il boom di visualizzazioni lo fa il quinto canto dell’Inferno, quello di Paolo e Francesca: 80mila clic. La pagina ‘conquista’ anche l’oltreoceano: tantissimi i ‘mi piace’ da Brasile e Stati Uniti. “Viviamo un’epoca piena di contraddizioni,– dice Manlio con umiltà e senza arie – in cui ad una velocità estrema nel comunicare corrisponde una conoscenza sempre più superficiale di tutto. E mentre la vita si allunga non siamo più capaci di viverla intensamente, con sacrificio e pazienza. La Divina Commedia oggi più che mai credo possa darci questo messaggio: imparare ad essere curiosi e a vivere il viaggio. Quello che conta quando Dante arriva in Paradiso non è la somma conoscenza che non può neanche comprendere del tutto, quindi la meta, ma che per arrivarci sia passato per sofferenze e sacrifici, contano quelli, i suoi sforzi”. Sicuramente a queste parole anche Dante gli avrebbe messo un ‘mi piace’.
LIFESTYLE
20 settembre 2016
Dante su Facebook: è boom di likes