E’ stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Caserta l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Michele Zagaria, 58 anni, ritenuto responsabile del delitto di omicidio premeditato, porto e detenzione di arma comune da sparo, aggravati dalla finalita’ mafiosa, avendo commesso il fatto con l’obiettivo di favorire l’organizzazione camorristica denominata clan dei Casalesi. Le indagini, eseguite dagli agenti della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli DDA, hanno consentito di accertare che il capo . clan e’ stato il mandante e l’organizzatore dell’omicidio di Michele Iovine, classe ’53, pregiudicato, referente in Casagiove e zone limitrofe della stessa organizzazione mafiosa, fatto avvenuto in Casagiove il 28 gennaio del 2008. Michele Iovine era il referente dei clan dei casalesi in Casagiove e zone limitrofe; inserito nel clan con il ruolo di capo zona nel territorio di Caserta era, a sua volta, capo di un gruppo attivo a livello locale, con specifica competenza nel settore delle estorsioni ed operativo sotto il controllo della famiglia Schiavone, a cui si rapportava. II gruppo da lui capeggiato provvedeva a riscuotere i proventi delle estorsioni poste in essere nell’interesse dell’organizzazione criminale. Il principale materiale probatorio e’ costituito dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di Antonio Iovine e Nicola Panaro, che hanno riferito quanto da loro direttamente appreso da Zagaria Michele, nel corso di incontri con lui avuti sia prima che dopo l’omicidio, convergenti anche con le dichiarazioni rese dai collaboratori Attilio Pellegrino e Massimiliano Caterino. Il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, concordando con le richieste del PM, ha ritenuto di condividere la valenza dimostrativa delle fonti di prova acquisite durante le nuove investigazioni circa il ruolo di mandante dell’omicidio svolto da Zagaria Michele e il movente del grave fatto di sangue nell’esigenza del predetto di eliminare un soggetto, quale !ovine Michele, che, all’indomani della scarcerazione, stava tentando di riappropriarsi del controllo delle attivita’ estorsive, attivita’ dirette anche nei ? confronti di imprenditori vicini o, addirittura, organici alla fazione Zagaria. Il GIP ha infine concordato con il PM circa la sussistenza di attuali e concrete esigenze cautelari relative all’ indagato Zagaria Michele, emettendo, dunque, il provvedimento restrittivo che e’ stato eseguito nel carcere in cui e’ attualmente detenuto in regime di cui all’art. 41 bis O.P..
CRONACA
22 settembre 2016
Casalesi. Nuova accusa di omicidio per Michele Zagaria