“Tammorra, no Gomorra”, a Scampìa la prima festa della tamorra in memoria di Ciro Esposito. Proseguono le iniziative che vedono in prima linea i familiari del tifoso del Napoli morto in seguito agli scontri fuori allo stadio Olimpico a Roma il 3 maggio 2014, dopo 52 giorni di agonia. Iniziative messe in campo dai genitori di Ciro, Giovanni Esposito e Antonella Leardi, che subito dopo la scomparsa del figlio hanno fondato un’associazione che combatte contro ogni forma di odio e di violenza e opera attivamente nel sociale. Stavolta sarà proprio Scampìa, il quartiere dove Ciro era nato e ha vissuto per circa trent’anni a essere al centro della manifestazione che prende spunto dall’impegno dell’associazione a favore dei più bisognosi. Ma anche un modo per sfatare, ancora una volta, i classici luoghi comuni sul quartiere delle Vele. Nell’ambito del progetto “Valorizzazione delle periferie” il 1 ottobre, alle 20, in piazza Ciro Esposito a Scampìa, si terrà l’evento “Tammorra, no Gomorra”, promosso dall’associazione Ciro Vive per il rilancio del territorio a nord di Napoli. A farsi promotrice dell’iniziativa è Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito (il tifoso azzurro morto in seguito agli scontri fuori all’Olimpico il 3 maggio 2014) e presidente della onlus nata in sua memoria. «La nostra associazione sente l’esigenza di contribuire a far emergere le qualità positive del territorio di Scampìa e dei suoi abitanti – spiega mamma Antonella -. Un quartiere dove ogni sera, a partire dalle 20, cala ogni attenzione, c’è il coprifuoco, si spengono le luci e i cittadini si chiudono tra le mura di casa perchè non ci sono luoghi d’incontro per giovani, bambini ed anziani. Di conseguenza questo, come altri territori, sono spenti e non vivono. Eppure le periferie sono territori ricchi di parchi, di verde, di spazi, di strutture sportive, biblioteche, teatri e soprattutto di cittadini onesti e lavoratori». In quest’ottica e nel contrasto alla dispersione sociale, nella lotta alla violenza, nella sensibilizzazione alla legalità e contro l’evasione scolastica, l’associazione Ciro Vive presenta il progetto “Tammorra, no Gomorra”, il cui scopo è quello di riqualificare il territorio attraverso la musica, il ballo ed i canti della tammorra, che è parte della cultura popolare napoletana. Nella manifestazione sono state coinvolte le associazioni, i comitati e i commercianti dell’ottava Municipalità, che avranno ciascuno un gazebo. Gli stand saranno allestiti con la vendita a prezzi popolari di prodotti tipici napoletani e altri ricavati dalla coltivazione della terre confiscate alla camorra. Il ricavato della serata sarà devoluto in parte per un progetto sociale di rilancio del territorio di Scampìa.
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