Prime condanne per il crac della Salernitana Calcio 1919, dichiarata fallita nel novembre del 2011: due anni e mezzo di reclusione a testa per i componenti del collegio sindacale dell’allora società retta da Antonio Lombardi. L’ha deciso il giudice delle udienze preliminari Sergio De Luca che ha processato Emilio Romaniello, Antonio Melella e Vincenzo Petrillo con il rito abbreviato come chiesto dagli avvocati difensori. Sono stati sanzionati solo per bancarotta documentale (contestazioni per come sono state tenute le scritture contabili).
Le posizioni degli imputati erano state stralciate dallo stesso giudice: per Emilio Romaniello e Antonio Melella nell’ottobre del 2014 (giorno del rinvio a giudizio per Antonio Lombardi, Antonio Lo Schiavo e Francesco Rispoli) era stata stabilita la nullità della richiesta di rinvio a giudizio e gli atti tornarono al pubblico ministero Francesco Rotondo in quanto non sarebbe stato dato seguito alle richieste di interrogatorio presentate dai difensori (tra gli altri c’è Guglielmo Scarlato) dopo l’avviso della conclusione indagine. Per Petrillo era stato invece rilevato un difetto di notifica e la sua posizione è stata poi accorpata a quella degli altri due imputati. Due anni fa, invece, lo stesso gup De Luca accolse le richieste della Procura rilevando che gli elementi raccolti nel corso delle indagini avrebbero indotto «a ritenere tutt’altro che infondata la prospettazione accusatoria, sia per quel che attiene alle condotte di bancarotta sia con riguardo agli illeciti fiscali».
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