La Juve passeggia sull’Empoli. L’Atalanta rimette con i piedi a terra il Napoli. Questa la dura realtà di un caldo pomeriggio dell’autunno appena iniziato. Succede nel calcio italiano dove le reazioni umorali alla vittoria o alla sconfitta anche di una sola partita sono sempre pessimistiche ed incontrollabili. I bianconeri volano a quattro punti dai campani. Media della carta stampata e del video si sono sbizzarriti in giudizi che hanno sgretolato, sul nascere, le ambizioni dei napoletani.
Sarri, “aggredito” a fine partita dai microfoni, ha fatto sfoggio del meglio della sua diplomazia. La sconfitta di Bergamo è stata inaspettata, pesante, di quelle che lasciano il segno. Ha elogiato l’avversario predestinato, la Juventus. Che ha definito complesso di altra categoria. Squadra che non si può contrastare, per quanto è forte. Meritevole addirittura di disputare un campionato a parte.
Le carenze del suo Napoli, dice Sarri, sono la gioventù, innanzi tutto, un complesso giovane che deve maturare tecnicamente e crescere di personalità. Che dà sempre il massimo dal punto di vista dell’impegno, ma che lascia sul terreno un dispendio notevole di energie. E’ successo in Champions. Si è ripetuto in campionato. Che soffre le squadre fisiche ed i terreni difficili. Un limite che sarà superato soltanto quando si riuscirà a portare a casa punti da partite come quella di domenica scorsa.
Sarri giustifica sostanzialmente la prestazione dei suoi ragazzi. La prima partita giocata di pomeriggio. Il turnover tra le gare in Europa e quelle del campionato. La contesa contro gli orobici che si è messa male per un episodio sfortunato. La settimana in corso servirà per comprendere gli errori fatti e per migliorare. Il Napoli, a dire del suo allenatore, non deve disputare il campionato il parallelo con la Juventus. Questo non era mai stato detto. Se i bianconeri non dovessero inanellare una serie di partite negative, cosa improbabile, il Napoli sarà fuori dalla lotta per lo scudetto.
Questo è il “messaggio” che Maurizio Sarri ha inteso portare all’esterno. Ai più è sembrata una dichiarazione di resa. Non è assolutamente così che va interpretato. Nella realtà ha voluto soltanto “vendere” dell’aria fritta. Nel tentativo di togliere pressione intorno alla squadra. Non ha voluto rilasciare dichiarazioni roboanti o polemiche. Sarebbe andato contro la sua filosofia di gestire il gruppo.
Nella riservatezza dello spogliatoio “l’arringa” sarà stata però di tutt’altro tenore. Inevitabile qualche lavata di testa. Impensabile che il Napoli visto all’opera recentemente si possa disunire come accaduto in Lombardia. Pur riconoscendo i meriti dei giocatori dell’Atalanta che hanno disputato una partita maschia e accorta. Una prestazione tatticamente e tecnicamente ineccepibile. Sa benissimo il “filosofo” Sarri che il campionato è però ancora tutto da giocare. Decideranno gli scontri diretti e qualche inevitabile passo falso. Una indecisione potrà capitare, perchè no, anche ai bianconeri. L’imperativo, quindi, rimane sempre lo stesso. Non mollare mai e non arretrare mai di un passo. Davanti ai microfoni si potrà sempre giocare di fioretto, Sarri è un maestro anche in questo, ma in campo si lotterà sino all’ultima goccia di sudore.
Napoli fuori dallo scudetto? Sarri lo dice, ma non lo pensa…anzi.