Le foto del sindaco di Sarno e del suo vice “incollate” a testa in giù dinanzi al Municipio. Un fotomontaggio lanciato nel vortice infernale dei social e accompagnato da una frase inequivocabile: «Sarno come piazzale Loreto». Quattro parole che hanno scatenato l’inferno, allungando la scia di polemiche esplose dopo che l’Amministrazione aveva annunciato la decisione di revocare la cittadinanza onoraria di Sarno al Duce Benito Mussolini. Il sindaco Giuseppe Canfora, infatti, in occasione del novantesimo anniversario della morte di Giovanni Amendola, aveva comunicato la volontà di eliminare quell’atto risalente al 1923. «La decisione – aveva spiegato il primo cittadino, nonché presidente della Provincia di Salerno – è legata al fatto che Mussolini fu il mandante dell’assassinio di Giovanni Amendola. C’è una sentenza della Cassazione che lo conferma. Non possiamo essere la città di Amendola e poi avere come cittadino onorario il suo omicida». Ma la scelta dell’Amministrazione sarnese ha innescato un acceso scontro tra favorevoli e contrari con il dibattito che si è scatenato soprattutto sul web. E proprio dai social network, ieri, è arrivato il fotomontaggio intimidatorio “dedicato” da un personaggio dell’estrema destra sarnese al sindaco Giuseppe Canfora e al suo vice Gaetano Ferrentino, rifacendosi al luogo in cui fu esposto a testa in giù il corpo senza vita del Duce. Immagine che ha fatto il giro del web, scatenando indignazione e rabbia soprattutto negli ambienti del Partito Democratico. «Le intimidazioni e i comportamenti fascisti non ci fermeranno», ha affermato il segretario cittadino del Pd, Domenico Manzo. «Non riusciranno a intimidirci, continueremo nella nostra battaglia per una Sarno democratica e antifascista. Questi personaggi ignobili fanno parte di una minoranza da isolare. È certo che la nostra azione di governo a livello locale continuerà con ancor più determinazione»
politica
6 ottobre 2016
Sarno “come Piazzale Loreto”: fotomontaggio shock sui social