Il 15 e il 22 ottobre, dalle 10 alle 18, in largo Santa Caterina a Chiaia partirà la raccolta firme per sottoscrivere una petizione allegata a un dossier (che illustra il degrado della Villa Comunale) che sarà inviato al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini e all’Unesco per richiedere con urgenza il loro intervento. Eccolo l’ennesimo grido d’allarme di cittadini, comitati e associazioni per salvare la Villa Comunale dallo scempio a cui la stanno sottoponendo i lavori che procedono a singhiozzo. «Protestiamo compatti contro l’ennesimo sfregio perpetrato ai danni della Villa. Uno sfregio alla cultura causato dalla latitanza degli organi preposti alla vigilanza. Chiediamo l’abbattimento dell’ascensore bunker di cemento a servizio di una inutile linea della metropolitana». Così urlavano a gran voce le associazioni pochi mesi fa. A puntare l’indice contro l’ascensore realizzato nel mega “polmone verde” a ridosso del Lungomare è da sempre Antonella Pane, architetto e referente dell’associazione Progetto Napoli che, insieme ad altre realtà dell’associazionismo lotta in prima linea da mesi. Motivo della rabbia delle associazioni è non solo l’ascensore in cemento armato che si sta realizzando all’interno dell’area e che dovrà essere l’uscita di piazza San Pasquale della linea 6 della metropolitana per i disabili. Uno scempio, l’ennesimo, che si consuma sotto gli occhi della Soprintendenza. Ma soprattutto i lavori che continuano a danneggiare la struttura originaria della Villa.
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