I “baretti” di Chiaia, piazza Bellini, via Benedetto Croce, piazza Bagnoli e via Aniello Falcone. Sono le “zone rosse” della movida napoletana dove, nelle sere del fine settimana, si concentrano migliaia di giovani e giovanissimi in strada fino a tarda ora e con il supporto, spesso, di locali con musica diffusa anche all’aperto e senza orari di chiusura. Una situazione che è diventata insostenibile, dal punto di vista della quiete pubblica e da quello della pubblica sicurezza, per un folto gruppo di residenti delle rispettive zone che si sono riuniti nel “Comitato spontaneo dei cittadini per la quiete pubblica napoletana”, rappresentato dall’avvocato ed ex consigliere comunale Gennaro Esposito. Il comitato ha presentato una diffida al sindaco di NAPOLI Luigi de Magistris, al prefetto Gerarda Pantalone, al questore Guido Marino e al comandante della Polizia municipale Ciro Esposito chiedendo di “adottare, ciascuno per quanto di loro competenza, ogni provvedimento necessario e urgente volto a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica” nei luoghi della cosiddetta “movida” disponendo dove necessario “la chiusura anticipata dei locali onde evitare l’assieparsi di folle incontrollate e incontrollabili”. Nella diffida si citano diversi episodi di cronaca, ultimo in ordine di tempo il ferimento di un 21enne con un colpo di arma da fuoco nel corso di una lite tra giovanissimi in vico Belledonne a Chiaia, nel cuore della zona dei “baretti”. Ma non è necessario che si arrivi a tanto per definire la situazione “molto grave”, spiega all’Adnkronos Esposito. Nei luoghi citati “si crea un inquinamento acustico insopportabile per i cittadini che, quando si rivolgono via telefono alle forze dell’ordine, si vedono rispondere che non è un problema urgente e che ci sono altre emergenze, con la conseguenza che vengono lasciati a loro stessi. E chi abita a piazza Bellini, o a Chiaia o a via Aniello Falcone non dorme per 3, 4 o in alcuni casi 5 notti a settimana. E’ una situazione totalmente non governata”.
C’è poi la questione non secondaria della sicurezza: “Il problema serio di ordine pubblico si determina in una strada o in una piccola piazza quando c’è un’affluenza di 4 o 5mila persone – spiega Esposito – a quel punto si creano situazioni difficili, come per i residenti rientrare a casa in macchina. C’è chi è stato costretto a passare in macchina in una strada piena di giovani e magari è stato anche insultato per questo. Inoltre in una situazione del genere diventa difficile intervenire anche per i mezzi di soccorso”. Secondo Esposito, “quando c’è una presenza così massiccia di persone bisogna adottare dei provvedimenti volti a risolvere il problema. In tante città ci sono ordinanze che limitano gli orari di apertura dei locali. Non ho la soluzione in tasca ma la nostra posizione è di mettere mano al problema, magari iniziando con un provvedimento che vieti ai locali di mettere la musica dopo mezzanotte e poi tararlo in base alle particolarità della zona. Qualcosa bisogna fare – conclude – anche perché la mancata adozione di provvedimenti atti a ridurre l’affluenza di persone nello stesso posto può determinare a nostro parere l’omissione di atti d’ufficio”.