Si è aperto davanti al giudice monocratico Luca Della Ragione del tribunale di Torre Annunziata il processo a carico di Aniello Brancaccio, l’ispettore del settore Nu – padre del politico ultrà Pasquale Brancaccio, attualmente presidente del consiglio comunale – accusato di lesioni aggravate, ingiurie e minacce. Pesanti capi d’imputazione scattati al termine di una violenta aggressione a calci e pugni al suo commercialista: un’aggressione innescata da un onorario ritenuto, evidentemente, eccessivo rispetto alle prestazioni professionali offerte dal consulente. A un anno e mezzo dai fatti, Aniello Brancaccio è comparso in aula per il primo round giudiziario: un’udienza lampo, il tempo necessario per l’acquisizione delle fonti di prova e la costituzione di parte civile da parte delle vittima. Il processo è stato poi aggiornato a luglio del 2017, quando in aula sfileranno i primiSi è aperto davanti al giudice monocratico Luca Della Ragione del tribunale di Torre Annunziata il processo a carico di Aniello Brancaccio, l’ispettore del settore Nu – padre del politico ultrà Pasquale Brancaccio, attualmente presidente del consiglio comunale – accusato di lesioni aggravate, ingiurie e minacce. Pesanti capi d’imputazione scattati al termine di una violenta aggressione a calci e pugni al suo commercialista: un’aggressione innescata da un onorario ritenuto, evidentemente, eccessivo rispetto alle prestazioni professionali offerte dal consulente. A un anno e mezzo dai fatti, Aniello Brancaccio è comparso in aula per il primo round giudiziario: un’udienza lampo, il tempo necessario per l’acquisizione delle fonti di prova e la costituzione di parte civile da parte delle vittima. Il processo è stato poi aggiornato a luglio del 2017, quando in aula sfileranno i primi testimoni chiamati dal commercialista per ricostruire il raptus di follia pagato con la perforazione del timpano e una lunga degenza. I fatti risalgono all’estate del 2014. Secondo la denuncia presentata dall’avvocato Nicola Vitiello per conto della vittima, il commercialista – un professionista particolarmente conosciuto e stimato in città – presentò all’ispettore della Nu il conto per le consulenze fiscali alla ditta Ennebi: una ditta già nota in Municipio perché intestata alla moglie del dipendente comunale nonché beneficiaria dei rimborsi per le assenze sul “posto di lavoro” di Pasquale Brancac-cio, il politico-ultrà assunto proprio presso la ditta della madre.Davanti alla parcella di 2.300 euro, Aniello Brancaccio “congedò” in malo modo il professionista e non saldò il debito con il commercialista. Nulla in confronto a quanto avvenne il successivo 4 agosto: l’ispettore Nu – al volante della sua auto – intercettò in strada, lungo corso Vittorio Emanuele, il suo commercialista e scese come una furia dalla sua vettura. Nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo e l’uomo – secondo la ricostruzione messa nero su bianco dal pubblico ministero Rosa Annunziata – fu raggiunto prima da un sonoro schiaffo al volto, poi da una serie di calci e pugni. Una brutale aggressione capaci di procurare alla vit-tima del raid la perforazione traumatica della membrana timpanica, con conseguente indebolimento permanente dell’udito. Non solo: durante l’aggres-sione, Aniello Brancaccio avrebbe pesantemente insultato la vittima del raid – “uomo di merda, cornuto, bastardo, ladro”: le espressioni costate al dipendente comunale, assistito dall’avvocato Michele Polese, l’accusa di ingiurie – e minacciato di morte il commercialista arrivato a chiedere il pagamento delle proprie prestazioni professionali. Un’escalation di violenza di cui l’ispettore Nu fedelissimo del sindaco Ciro Borriello dovrà ora rispondere – come già accaduto al figlio Pasquale Brancaccio, condannato in primo grado a quattro anni e due mesi di reclusione per gli scontri successivi al derby della vergogna Turris-Ebolitana – in un’aula di tribunale.
CRONACA
22 ottobre 2016
Torre del Greco. Aggredì il suo commercialista, alla sbarra l’ispettore della Nu