L’affaire della presidenza della Federcalcio. Un intrigo che ha origini remote. La posizione di Carlo Tavecchio, su quella poltrona, non è mai stata molto condivisa da tutte le componenti. Sulla sua candidatura emergono da tempo molti dubbi. Esistono ipotesi contrastanti che ne mettono in serio dubbio la sua rielezione. Sulla sua strada, in opposizione, la Lega Pro e non solo. La terza serie professionistica del calcio italiano rappresenta in assemblea elettiva il 17 per cento dei voti. Un ago della bilancia dal peso più che ingombrante. Tanto che recentemente Maurizio Beretta, presidente della Lega di Serie A, ha tentato, inutilmente, di ridurne il peso. Nelle ultime elezione l’allora presidente Mario Macalli risultò essere uno dei grandi elettori di Tavecchio. Con la nomina a presidente di Gabriele Gravina la situazione si è completamente capovolta. La Lega Pro non è favorevole alla rielezione dell’attuale presidente.
Cerchiamo di fare chiarezza. La regola vuole che nei quattro mesi successivi alla scadenza del quadriennio olimpico, all’interno di tutte le Federazioni dello sport italiano, si provveda ad eleggere il loro nuovo presidente. Nel rispetto della norma stanno provvedendo un po’ tutti. Non nel calcio, però. Alla Lega pro è stata negata questa possibilità.
All’interno della Figc, delle Leghe di categoria e di tutte le altre componenti del sistema calcio si agitano anime dal volere controverso. Tutto però ruota attorno ad un unico soggetto. Claudio Lotito. Il presidente della Lazio è riuscito a convogliare su di se l’attenzione generale. I più audaci si sbilanciano nell’asserire che sia lui il vero “manovratore” di via Allegri. Relegando Tavecchio al ruolo di semplice esecutore. Da come si evolvono gli eventi si è autorizzati a credere che la realtà sia proprio quella.
Dicevamo che Tavecchio non gode del consenso generale. Da molti ritenuto il presidente delle “banane”, per scivolate pregresse , la sua persona sta perdendo credibilità ogni giorno di più. La sua candidatura sarebbe compromessa. Sono di questi giorni rivelazioni sconvolgenti sulla sua attività di dirigente sportivo sin dai tempi in cui presiedeva la Lnd. Se venissero provate si griderebbe allo scandalo. “LaVerità” il nuovo quotidiano diretto da Belpietro, con una inchiesta a firma Giacomo Amadori, sta rivelando retroscena inquietanti su possibili movimenti illeciti di denaro. Soldi di dubbia provenienza che, con la complicità di terzi, sarebbero stati occultati dallo stesso Tavecchio in Paesi che godono di esenzioni fiscali.
Lotito ha compreso le difficoltà che stanno emergendo. Ha la necessità di proporre la candidatura di un soggetto altamente rappresentativo, credibile, forte, di grande spessore culturale e sportivo. Una persona che al momento non è ancora riuscito ad identificare. L’elezione di un candidato appartenente all’ala contraria lo svuoterebbe del potere sin qui acquisito. Non a caso, nelle sue recenti esternazioni, il patron della Salernitana si voluto definire come referente di tutte le componenti.
L’assemblea elettiva della Federcalcio può essere convocata solo dopo che le Leghe hanno provveduto alla nomina dei loro presidenti. La Lega Pro sta tentando di farlo, inutilmente, dallo scorso settembre. Si frappongono ricorsi presentati, pretestuosamente, e rinvii decretati dal Tribunale Federale dello Sport tendenti solo a guadagnare tempo in attesa di. Quella ricerca in cui è appunto impegnato Claudio Lotito.
Di ieri la notizia che il Direttivo riunito da Gabriele Gravina ha fissato (è la terza volta che avviene) per il prossimo 15 novembre la data della nuova assemblea. C’è da augurarsi che non si registrino ulteriori rinvii. Sulla riconferma dell’attuale presidente non sussistono dubbi, anche se i tentativi di destabilizzazione sono stati diversi. L’operato della sua governance certifica il buon lavoro da lui svolto dallo scorso dicembre. Su di lui convergono i voti della larga maggioranza dei club di categoria. Bisognerà solo accertare in quale data sarà possibile ufficializzarne l’elezione.
Dopo di che inizierà, ufficialmente, la corsa ai piani più alti di via Allegri. La campagna elettorale è, in verità, iniziata da tempo. Tavecchio appare ormai bruciacchiato su più versanti. Lotito non è però elemento che si arrende facilmente, non vuole abbandonare la sua posizione di preminenza. Dal suo cilindro uscirà, vedrete, una sorpresa spendibile e credibile. Non va mai dimenticato che dalla sua sono schierati i poteri forti della serie A. Quelli che muovono le finanze di tutto il sistema.
Con un dubbio. Il peso specifico attribuito a quel 17 per cento!