Aveva in corso una controversia per motivi patrimoniali e gli investigatori puntano anche sulla pista familiare per scoprire il responsabile dell’omicidio di Vittorio Materazzo, l’ingegnere di 51 anni accoltellato a morte, ieri sera, davanti alla sua abitazione di Napoli, in viale Maria Cristina di Savoia, dove oggi nessuno ha voglia di parlare della vicenda. La famiglia, in particolare la moglie dell’ingegnere, chiede rispetto e tranquillita’. Materazzo – sposato e con due figli, di 9 e 12 anni – e’ stato preso a pugni e poi colpito piu’ volte con un coltello, come testimoniano le ferite trovate sulle spalle e sul torace. Infine, il fendente fatale, alla carotide, che gli ha strappato la vita. E’ stato soccorso, ma inutilmente: Materazzo e’ morto sul marciapiede, davanti a casa. Liquido ematico e’ stato trovato sullo stretto marciapiede, dove l’uomo era riverso, e vicino all’ascensore. L’assassino l’ha atteso davanti al palazzo e poi e’ entrato in azione. Dopo l’omicidio sarebbe stato visto fuggire a piedi, con il casco in testa, e gli investigatori stanno visionando le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza per scoprire qualche particolare utile alle indagini. Di sicuro non si e’ trattato di una rapina finita in tragedia. Teatro dell’omicidio l’androne del palazzo dove abitava e l’ingresso del palazzo. La Polizia Scientifica ha ispezionato, nel pomeriggio, l’abitazione e alcune pertinenze di proprieta’ della vittima, alla ricerca di indizi utili all’attivita’ investigativa. E’ anche emerso che Materazzo nutriva forti dubbi sulla morte del padre, deceduto nel 2015. Aveva chiesto anche che la salma fosse riesumata. Dopo gli accertamenti preliminari della Procura, pero’, il Tribunale aveva disposto l’archiviazione, decisione alla quale Materazzo si era opposto. Al momento, pero’, la vicenda – fanno sapere gli investigatori – non ha collegamenti con l’assassinio. Si vedra’. Anche oggi, la Squadra Mobile della Questura partenopea, coordinata dal primo dirigente Fausto Lamparelli, ha ascoltato fratelli, cognati e amici della vittima. Indagini sono in corso anche nell’ambito della sfera lavorativa dell’ingegnere, appartenente a una stimata famiglia nota in citta’, con fratelli e sorelle – sono sei in tutto – tutti professionisti. Vittorio Materazzo viene descritto come uno stimato professionista, amato dalla famiglia e sul lavoro.
CRONACA
30 novembre 2016
Napoli. Omicidio ingegnere: ucciso per motivi personali