La favola di Maurizio Sarri è una di quelle rare, difficili da raccontare alle generazioni future. La sua scalata dai dilettanti alla Champions ha un qualcosa di magico, di improbabile. E a renderla più speciale ci si mette poi la storia ormai nota della rinuncia da parte del toscano al mestiere di bancario. Il tutto per amore del calcio. Lo stesso sport che ieri gli ha regalato emozioni indescrivibili quando il suo Napoli ha varcato la soglia degli ottavi di Champions League in testa al girone.
«Volevamo per la prima volta nella storia il primo posto nel girone e ci siamo riusciti, facendo una buona partita – le parole dell’allenatore toscano -. Il primo tempo è stato più equilibrato mentre il secondo, complice un loro calo, escluso il finale in cui hanno creduto nel pareggio, è stato a favore nostro. Abbiamo fatto bene nelle ripartenze, mi dispiace per il gol subìto perché la squadra non meritava di prendere reti».
«Mi sembra che il vantaggio materiale arrivando primi sia veramente poco – ha sottolineato ancora Sarri constatando la forza delle seconde classificate che il suo Napoli potrebbe incrociare, per esempio Bayern Monaco, Psg o Manchester City -. E’ più per nostra soddisfazione, abbiamo fatto un girone sbagliando una partita (in casa col Besiktas, 2-3, ndr) che ci ha complicato tutto. Ero fiducioso perché la squadra si sta esprimendo su alti livelli, adesso sono disposto anche a fare follie».
Piena soddisfazione anche per Reina, tornato il portiere di una volta: «Sono contento, perché siamo stati fedeli al nostro credo, abbiamo giocato per vincere. Questa è già un’impresa, è una soddisfazione essere negli ottavi, fra le 16 squadre più forti d’Europa. In campionato dobbiamo recuperare per tornare in alto: ci sono dei momenti in cui non vinciamo, anche se le prestazioni ci sono – ha aggiunto lo spagnolo -. Adesso qualsiasi squadra trovi è difficilissima, ma non dobbiamo avere paura: abbiamo rispetto per tutti, ma in questo gruppo ho una fede cieca. Mi piacerebbe trovare una spagnola, oppure il Bayern Monaco, per il mio passato. Qualsiasi sia, comunque, sarà difficile».
Gli fa eco Callejon, in forma come non mai sotto al Vesuvio. «Abbiamo ottenuto quello che volevamo, passare come primi del girone – il pensiero dell’attaccante del Napoli -. Abbiamo fatto una partita splendida, lottando e facendo vedere un bel calcio – ha aggiunto – Anche la fascia di capitano è un bel segnale per me, ormai sono uno dei più ‘vecchi’ qui, anche se sarebbe dovuta andare a Pepe. Una preferenza per gli ottavi? Per me è importante il passaggio del turno».