«Stavo fumando… Ero fuori dalla stanza in quei momenti. Non ho sentito nulla. E comunque non ci vedo nulla di scandaloso». Il sindaco Pd di Meta e consigliere metropolitano Giuseppe Tito era presente all’hotel Ramada quando il governatore Vincenzo De Luca ha proferito le frasi incriminate su cui indaga la Procura della Repubblica di Napoli. L’ipotesi a carico del presidente della giunta regionale è induzione al voto di scambio. Ieri il blitz delle fiamme gialle in Regione a caccia dell’elenco degli invitati al vertice dell’hotel Ramada. E’ di oggi invece la notizia dell’intenzione della Procura di convocare i sindaci per ascoltarli. Tra questi c’è potenzialmente anche Tito. Che a mente fredda sminuisce l’episodio del Ramada. «Lo ripeto – spiega Tito -, quelle frasi sulle fritture e altro le ho ascoltate solamente grazie all’audio pubblicato sul sito del Fatto quotidiano. Io stavo fumando, ero fuori, mentre De Luca interveniva su quei concetti». Al Ramada, affiancato dal collega di Piano di Sorrento Vincenzo Iaccarino, Tito ha comunque notato «un’aria distesa, goliardica per certi versi. Tutt’altro che imposizioni o ordini dall’alto. De Luca ha fatto una semplice battuta. Ma massimo rispetto per i magistrati che indagano».
politica
21 dicembre 2016
Fritture & voti, la Procura vuole sentire i sindaci. La verità di Tito: «De Luca? Solo una battuta. Ma io stavo fumando fuori»