«Avevo sempre detto che non lo avrei mai fatto. Infatti sul palco non vedrete papà, perché è impossibile. Ma vedrete il figlio che vi farà ricordare il padre». La somiglianza con papà Mario è incredibile, ma Francesco Merola sa bene che non potrà mai eguagliarlo. E con grande umiltà, tipica dei grandi artisti, lo ammette alla conferenza stampa di presentazione di «Zappatore», la sceneggiata che è il manifesto dell’arte di Mario Merola, scomparso dieci anni fa. Lo spettacolo debutterà al Trianon Viviani di Napoli il 4 gennaio (repliche fino all’8 gennaio), in occasione del decennale della morte dell’artista. «Quattro mesi fa ricevetti la telefonata di Nino D’Angelo – racconta Francesco – che mi disse di aver fatto un sogno nel quale papà gli diceva che era arrivato il momento di prendere di nuovo il mantello». Così il figlio del “re” della sceneggiata indosserà il famoso abito di scena del padre nell’opera che lo ha fatto amare in tutto il mondo. «Zappatore è uguale a papà, è la sua storia, la sua vita». Sarà dunque Francesco a indossare il mantello originale del padre nella sceneggiata che il teatro del popolo di Forcella presenterà dal 4 gennaio per rendere omaggio a Merola nel decennio della sua scomparsa. Lo spettacolo è la prima produzione del Trianon dopo il fermo delle attività durato due anni e mezzo ed è firmato per le scene e la regia da Bruno Garofalo. Ieri mattina all’affollata presentazione dello spettacolo Gianni Pinto e Nino D’Angelo, rispettivamente presidente e direttore artistico del Trianon, hanno annunciato una sensibile riduzione dei prezzi dei biglietti, dopo la felice esperienza della «Cantata dei Pastori» con Peppe Barra, che sta facendo registrare ogni sera il “tutto esaurito”: dagli 8 ai 20 euro (il 4 e il 5 gennaio) e dai 10 ai 24 euro (dal 6 all’8 gennaio), più i diritti di prevendita. L’omaggio – «un atto di giustizia dovuto per un grande artista poco ricordato» secondo D’Angelo – si riverbera anche nella ricca scelta delle canzoni, operata dallo stesso direttore artistico nel vasto repertorio meroliano, che sottolineano i momenti chiave dello spettacolo: con gli arrangiamenti di Enzo Campagnoli, ecco brani come «Passione eterna», «Freva ‘e gelusia», «Inferno d’ammore», «Cumpagna mia» e «È bello ‘o magnà». Non mancano i divertenti duetti comici dei personaggi Stella e Fasulillo e ovviamente, nel finale, la canzone del titolo di Libero Bovio e Ferdinando Albano. «Siamo partiti dal copione degli anni ’50 di Enzo Vitale, scarno ma costruito con sapienza teatrale – spiega Garofalo – per riproporre le emozioni di un genere, erroneamente considerato minore, segnato dall’interpretazione di grandi artisti e caratterizzato da una macchina teatrale semplice ed essenziale realizzata con grande perizia artigianale: non sarà un’operazione museale, perché mettiamo in scena il cuore». Mario, il figlio avvocato, è Gianni Fiorellino. I comici Stella e Fasulillo sono Gina Perna (che proprio con Merola ha debuttato 40 anni fa) e Massimo Salvetti. Con loro in scena Rossella Amato, Antoine, Rossella De Blasi, Tiziana De Giacomo, Marianna Liguori, Diego Macario, Gennaro Monti, Valentina Nicolella e Lina Santoro. I costumi sono firmati da Mariagrazia Nicotra e i movimenti coreografici da Enzo Castaldo. Luci di Gianluca Sacco e audio di Daniele Chessa. Musica dal vivo di Gennaro Carbone (pianoforte e direzione musicale), Alfonso Pone (batteria), Emanuele La Rosa (chitarra) e Pietropaolo Veltre (basso). Una curiosità: «Zappatore» torna sulle scene dopo l’ultima volta che papà Mario la interpretò al Festival di Todi nel 1996, per poi tornare al Mercadante di Napoli con la regia del compianto Rino Marcelli.
spettacolo
29 dicembre 2016
Al Trianon «Zappatore» di Mario Merola: il figlio indosserà il mantello originale del padre