SALERNO – Le piccole crepe d’inizio consiliatura, adesso, sembrano esser diventate delle voragini. O almeno quella è l’impressione che si è avuta ieri mattina a Palazzo di Città durante la riunione di un Consiglio comunale che ha visto più volte i componenti della maggioranza andare in contrapposizione tra loro.
STOP ALLA VARIANTE DI MATIERNO. Strappo fin troppo evidente al punto da costringere il sindaco Enzo Napoli e la sua Giunta a fare dietrofront sulla variante urbanistica legata a un opificio industriale di Matierno, rinviando – per la quarta volta – la discussione del punto. I consiglieri comunali, infatti, hanno issato le barricate, chiedendo (attraverso il capogruppo dei Progressisti, Luca Sorrentino) di poter approfondire ulteriormente l’argomento per consentire anche ai colleghi più giovani di studiare la materia. Motivazione politica dietro cui si nasconde ben altra verità: la variante urbanistica non convince affatto la coalizione che sostiene Napoli, mostratasi più volte dubbiosa sul punto. Un tema insidioso, rivelatosi l’ennesima occasione per manifestare il clima di rottura che si respira all’interno della maggioranza. «Siamo favorevoli ad accogliere un rinvio – l’affondo del socialista Massimiliano Natella – ma non si dica che i consiglieri più giovani hanno necessità di leggere i documenti perché le carte le abbiamo studiate». Poco prima a sbottare era stato Pietro Stasi («Abbiamo dirigenti lautamente pagati, perché non hanno mai fornito un parere legale su questa vicenda»), seguito a ruota dal collega Corrado Naddeo. A quel punto il sindaco Napoli e la sua Giunta non hanno potuto far altro che prendere atto del volere della maggioranza, compatta (25 favorevoli) nel votare il rinvio della discussione.
SCONTRO SULLA CHIESA. Un segnale inequivocabile, confermato anche da altri botta e risposta che hanno caratterizzato i lavori dell’assise. Le prime frizioni si erano registrate sul punto relativo alla variante urbanistica per la realizzazione della nuova Chiesa del Galiziano Progetto approvato quasi all’unanimità (29 favorevoli, un contrario e un astenuto) ma su cui non sono mancate note polemiche da parte dei consiglieri di maggioranza che, nel garantire il proprio voto, hanno chiesto alla Giunta d’impegnarsi affinché l’estensione dell’edificio venga ridimensionata.
SCONGIURATO IL RINVIO BIS. I toni accesi hanno caratterizzato anche la discussione di punti più “leggeri”. Anzi, proprio a seguito dei chiarimenti forniti dall’assessore Mimmo De Maio sulla problematica dell’installazione di canne fumarie per le attività commerciali, la maggioranza ha rischiato di capitolare.
I dubbi sollevati dai consiglieri Corrado Naddeo e Gianpaolo Lambiase hanno spinto l’ex presidente del Consiglio, Antonio D’Alessio a chiedere il rinvio del punto. Idea, inizialmente, sostenuta da una parte della maggioranza prima che il consigliere Donato Pessolano chiedesse una sospensione di dieci minuti, riuscendo a ricompattare la coalizione (solo Naddeo si è astenuto).
CAOS GRUPPI MISTI. Ma le fibrillazioni sono proseguite fino alla fine. Quando Ermanno Guerra ha proposto le modifiche del regolamento e dello statuto per l’istituzione dei gruppi misti (a cui, viste le spaccature, potrebbe aderire più d’un consigliere comunale), i Socialisti hanno annunciato la propria astensione per non aver «partecipato alla stesura di questo testo in Commissione», facendo scricchiolare l’unità della maggioranza.