Un cuore grande. Uno spirito di sacrificio pure. Sono le caratteristiche della Juve Stabia. Elementi essenziali per ambire a grossi traguardi perchè, il più delle volte, non basta solo saper giocare a calcio. Il gruppo di Jimmy Fontana quest’anno ha dimostrato di essere unito e di lottare per un obiettivo comune anche in condizioni estreme. Proprio come nella partita di Melfi. Per le Vespe è stata una settimana particolare perché metà squadra è stata colpita da un virus influenzale, che non ha risparmiato nemmeno Fontana. L’allenatore della Juve Stabia, infatti, è stato costretto a raggiungere la squadra a Melfi solo giovedì mattina. Il tempo di fare la riunione tecnica e poi sedere in panchina sfidando la temperatura polare del Valerio. L’influenza ha mandato ko Kanoute e Morero mentre gli altri, tra cui Russo, Ripa, Capodaglio e Del Sante stoicamente sono scesi in campo. Insomma, una squadra formata da calciatori veri che anche dinanzi a situazioni impossibili non si tirano indietro, salvo qualche eccezione come Amenta (che ha tolto il disturbo) e Montalto. La vigilia della partita di Melfi è stata particolare perché i medici della Juve Stabia hanno dovuto monitorare le condizioni fisiche dei giocatori febbricitanti. Ecco che dopo la partita vinta i ragazzi di Fontana hanno dato sfogo alla loro felicità scattandosi il selfie nel pullman durante il ritorno a Castellammare. Tutti liberi i giocatori della Juve Stabia che hanno già raggiunto i familiari. Izzillo è volato in aereo nella sua Sardegna, Del Sante ha fatto ritorno a Perugia. Mastalli e Bacci hanno viaggiato insieme per raggiungere la Toscana (il portiere) e l’Emilia Romagna il giovane scuola Milan.
SPORT
31 dicembre 2016
Juve Stabia. Vespe no limits: quattro in campo con l’influenza a Melfi