Torre del Greco. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 è previsto – secondo gli esperti – il picco di influenza in tutta Italia. Una previsione davanti a cui sono costretti a fare gli scongiuri gli abitanti di Torre del Greco. Non solo per evitare di trascorrere a letto la notte di Capodanno, ma perché – in caso di febbre alta – rischiano di restare senza medicinali.
L’ennesima tegola su una città già alle prese con decine di disservizi nasce dai guai giudiziari legati al fallimento del colosso farmaceutico guidato da Nazario Matachione: all’indomani del crac deciso dal tribunale di Torre Annunziata è stata ordinata la chiusura di tutte le attività riconducibili all’ex patron del Savoia, comprese la farmacia La Guardia di via Antonio Luise e la farmacia Sant’Antonio di via Nazionale.
Ovvero, due farmacie regolarmente inserite nella turnazione annuale delle aperture/ferie/riposi. Lo stop imposto dal tribunale di Torre Annunziata ha inevitabilmente fatto saltare lo schema già approvato da tempo e già a partire da Capodanno si registreranno i primi disagi.
Le farmacie targate Nazario Matachione avrebbero, infatti, dovuto coprire i seguenti turni: 1 gennaio dalle 13 alle 16, due gennaio da mezzanotte alle 9 e dalle 13 alle 16, cinque gennaio dalle 13 alle 16, sei gennaio da mezzanotte alle nove e sette gennaio da mezzanotte alle nove. In pratica, tre notti e tre pomeriggi scoperti nella prima settimana del 2017.
Una circostanza capace di convincere il vicesindaco Romina Stilo a firmare un’ordinanza in cui si «prende atto dell’impossibilità di una sostituzione con altre farmacie presenti sul territorio» e si dispone che «la cittadinanza di Torre del Greco si rivolga in caso di necessità alle farmacie di turno di Ercolano e Torre Annunziata nei segnalati giorni e orari».
Un provvedimento già finito al centro di proteste e polemiche, sollevate in particolare da mamme e anziani: «In caso di improvviso attacco febbrile – la rabbia manifestata all’esterno di diverse farmacie – dovremo percorrere chilometri per acquistare i medicinali. È incredibile come l’amministrazione comunale della quarta città della Campania non trovi una soluzione adeguata per risolvere simili emergenze».