SALERNO – Le urla improvvise hanno interrotto una mattinata come le altre a Palazzo Guerra. Il clima fra i corridoi del Comune di Salerno resta caldissimo. E non solo per le vicende degli ultimi giorni, fra le acquisizioni di atti da parte della Procura Antimafia sugli appalti in città e i mal di pancia della maggioranza.
Ieri mattina, poco prima che si riunisse una Commissione consiliare, si è arrivati a un passo dallo scontro fisico fra due rappresentanti dell’amministrazione comunale. Il contatto sfiorato fra Antonio Cammarota, consigliere di minoranza ed ex candidato a sindaco con “La nostra Libertà”, e Mimmo Ventura, eletto nella lista “Progressisti per Salerno”, dissidente da qualche mese e fuoriuscito dal gruppo dopo una querelle riguardante le autorizzazioni per licenze dei venditori delle castagne, ha lasciato il segno.
Sembrava una mattinata come le altre. Poco prima di mezzogiorno, al terzo piano del palazzo stile fascista che ospita le “stanze dei bottoni” della pubblica amministrazione della città d’Arechi, si è scatenato il caos. Ventura è giunto nel lungo corridoio che collega lo stanzone delle riunioni per le Commissioni ai vani occupati dai vari gruppi. Sorridente, si è lasciato andare a un’esibizione canora che non è passata inosservata. Anzi. Dopo pochi attimi, infatti, dalla stanza della “Nostra Libertà” è uscito Cammarota: visibilmente contrariato, non ha perso un attimo per redarguire il collega. «Devi avere un comportamento più consono», la sintesi della lunga “ramanzina” dell’esponente d’opposizione che è andata avanti per lungo tempo.