NAPOLI – «Essere bersaglio di una battuta, così come farla, non è un reato». È sereno il sindaco di Agropoli, Franco Alfieri dopo aver raccontato la sua versione dei fatti al pubblico ministero della Procura della Repubblica di Napoli, Stefania Buda. Il suo nome, tirato in ballo dal Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la riunione dell’Hotel Ramada, è finito nella lista degli amministratori che la magistratura partenopea ha deciso di ascoltare come persone informate dei fatti.
La Procura di Napoli ha, infatti, avviato un’inchiesta per l’ipotesi d’istigazione al voto di scambio dopo la pubblicazione sul sito de ”Il Fatto Quotidiano” dell’audio della riunione, alla vigilia del referendum per la riforma costituzionale, con circa trecento tra sindaci e amministratori locali in un albergo napoletano durante la quale De Luca rivolse loro l’invito ad impegnarsi attivamente per il “sì”. Il pm, dopo aver svolto indagini per risalire all’elenco dei partecipanti all’incontro, ha deciso di ascoltarne alcuni tra i presenti per verificare se vi siano state promesse o pressioni per convincerli a impegnarsi nella campagna referendaria.
Ieri mattina, tra gli altri, è toccato anche a Franco Alfieri presentarsi in Procura a Napoli per raccontare la sua versione dei fatti. «Ho risposto in modo semplice a delle domande normali, non c’era molto da chiarire visto che i fatti sono noti da tempo», ha sottolineato il sindaco di Agropoli che è anche delegato all’Agricoltura e alla Pesca in Regione Campania. Una figura centrale nel discorso di De Luca che chiese di sostenere attivamente il “sì” anche offrendo «fritture di pesce o gite in barca». «Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare», affermò sorridendo l’ex sindaco di Salerno nell’intervento dell’Hotel Ramada. E ieri mattina il primo cittadino di Agropoli ha dovuto render conto di quelle parole al pm Stefania Buda. «Si sa che quella di De Luca era una battuta», ha precisato Alfieri ripercorrendo anche alcune fasi di quella riunione. «Fu un incontro molto rapido che è stato registrato quasi totalmente – ha ricordato l’esponente del Pd -, sono stato ascoltato come persona informata dei fatti in quanto presente alla riunione». Le parole del Governatore, in ogni caso, sono finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Napoli che intende far chiarezza, anche attraverso il racconto degli amministratori che saranno ascoltati.