Ha 129 anni ma non li dimostra. L’opera e la figura di uno dei più grandi drammaturghi del teatro italiano resistono ai secoli e alle avanguardie. Raffaele Viviani nacque il 10 gennaio del 1888 in quel di Castellammare di Stabia. La carriera di Viviani cominciò prestissimo, quando era poco più che un bambino. Il padre vestiarista teatrale divenne in seguito impresario dell’Arena Margherita del Comune stabiese. Dopo un tracollo finanziario la famiglia, con i piccoli Luisella e Raffaele si trasferì a Napoli e fu lì che il padre fondò alcuni teatrini chiamati Masaniello. Questi piccoli teatri popolarissimi furono la prima scuola d’arte del piccolo Papiluccio (come veniva chiamato in famiglia). Viviana la sera si recava con il padre al teatrino di marionette a Porta San Gennaro entusiasmandosi per le avventure di Orlando e di Rinaldo ma era affascinato dal numero finale del tenore comico Gennaro Trengi, famoso per i gilet coloratissimi, tanto che presto imparò tutto il suo repertorio a memoria. Un giorno Trengi si ammalò e così Aniello Scarpati, impresario del teatrino, spaventato dal dover restituire i soldi del biglietto propose di far esibire il piccolo Raffaele. Fu vestito con l’abito di un “pupo” che la madre raffazzonò alla meglio. Trengi perse il posto, la stampa si occupò del piccolo prodigio che «canta canzoni a quattro anni e mezzo».
Ogni sera accorse più gente per vedere il piccolo Papiluccio che presto ebbe una vera paga per quattro spettacoli serali ed otto la domenica. Gli fu affiancata una giovane cantante, Vincenzina Di Capua come duettista. Nel 1900 con la morte del padre quello che Raffaele aveva fatto per divertimento, dovette continuarlo per necessità. Cominciò a lavorare così a cinquanta centesimi per sera, che servivano in parte a sfamare la famiglia. Ma subito comprese che, per farsi strada, avrebbe dovuto differenziarsi dagli altri, e cominciò a scrivere canzoni. Furono anni di miseria ma anche di studio e di formazione, si andava formando nella mente del piccolo artista quella visione poetica di un mondo popolare che avrebbe portato poi alla creazione di un suo teatro.
E oggi il Comune che gli diede i natali lo ricorda con una lodevole iniziativa messa in campo con la Regione.
L’omaggio a Viviani si chiama “Cantieri Viviani_Premio Viviani” ed è in programma oggi, alle ore 10, al Teatro Karol di Castellammare di Stabia (in via Salvador Allende 4). Qui si terranno sia la presentazione del progetto che l’inaugurazione del Teatro Karol. Saranno il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, insieme al sindaco di Castellammare di Stabia, Antonio Pannullo ed al presidente della Fondazione Campania dei Festival, Luigi Grispello, a incontrare la stampa. Nel corso della conferenza, organizzata nel giorno in cui ricorre l’anniversario della nascita di Raffaele Viviani, sarà presentato dal coordinatore Giulio Baffi il progetto di laboratori e spettacoli “Cantieri Viviani_Premio Viviani”, promosso dalla Fondazione Campania dei Festival, in collaborazione con il Comune di Castellammare di Stabia, e finanziato con risorse dei Fondi Pac. Un intervento culturale multidisciplinare realizzato per promuovere la conoscenza dell’opera e dell’arte del grande drammaturgo, poeta, compositore ed attore nato a Castellammare di Stabia il 10 gennaio del 1888. In questa occasione il governatore De Luca inaugurerà i nuovi spazi del Teatro Karol, recentemente sottoposto a radicali interventi di restyling e di adeguamento alle norme vigenti in materia di sicurezza, che ritorna in attività diventando sede principale e stabile di “Cantieri Viviani_Premio Viviani”.