Torre del Greco. Ritorno al passato per la Turris e i suoi tifosi. Non ai fasti del calcio professionistico – scomparso da 15 anni all’ombra del Vesuvio – bensì all’inferno dell’esilio. Esattamente come nel 2014, quando al timone del sodalizio corallino c’era Mario Moxedano: l’ex patron del Savoia – arrivato a Torre del Greco con l’obiettivo di centrare la Lega Pro, proprio come la coppia di Castellammare formata da Giuseppe Giugliano e Francesco Vitaglione – portò, al termine di un’estenuante guerra con gli ultras, la squadra a giocare a Mugnano.
Dove la Turris potrebbe tornare – appunto, al passato – già in occasione della gara “interna” con la Cavese. Stavolta, non per scelta bensì per forza. Perché entro il primo febbraio Giuseppe Giugliano & co. dovranno riconsegnare lo stadio Amerigo Liguori al Comune. Lo sfratto per inadempienze contrattuali diventerà esecutivo tra 7 giorni, dopo il provvedimento-bis firmato dal responsabile dell’ufficio sport dell’ente di palazzo Baronale.
A dare forza alle prime contestazioni avanzate dal Comune sono arrivate, infatti, le varie annotazioni – tutte sfavorevoli a Giuseppe Giugliano, peraltro sottoposto a Daspo per l’aggressione a un giocatore del Bisceglie dello scorso anno – firmate dal primo dirigente del locale commissariato di polizia, Davide Della Cioppa. Quanto bastava per confermare la revoca dell’affidamento della gestione dell’impianto comunale all’associazione sportiva Turris. “Entro il primo febbraio, lo stadio Amerigo Liguori dovrà essere riconsegnato al Comune”, l’ordine perentorio arrivato dall’ente di palazzo Baronale.
Sfrattata, ma non esiliata: “Chiaramente, in caso di richiesta, sarà autorizzato l’utilizzo del campo per il regolare svolgimento delle partite: il Liguori resta la casa della Turris e dei suoi tifosi”, l’impegno del sindaco Ciro Borriello. Un impegno davanti a cui Giuseppe Giugliano – a sua volta pronto a denunciare “i responsabili delle false motivazioni” alla base del provvedimento di revoca dell’impianto comunale – sembra intenzionato a fare spallucce: la Turris, a partire dal primo febbraio, si dovrebbe allenare a Sant’Antonio Abate e potrebbe disputare le gare interne proprio a Mugnano. Un’ulteriore tegola per la Turris, partita a inizio anno con l’ambizione di disputare una stagione di vertice e arrivata a gennaio con scarse possibilità di centrare la promozione e senza campo.