A testa alta ma senza punti. Verona-Salernitana 2-0 è una fotografia reale del momento granata, a poche ore dal gong del calciomercato che si chiuderà domani alle undici della sera. La squadra di Bollini ha cuore e carattere per giocarsela al Bentegodi con orgoglio, però non abbastanza qualità per strappare un risultato che avrebbe (ri)scritto la storia.
Tuia al cospetto di Pazzini è un neo patentato messo a correre tra i piloti di Formula 1, Della Rocca a centrocampo imbarca acqua e affonda definitivamente nella sua prestazione quando stecca la chance che potrebbe cambiare il destino della partita, e se anche il calciatore di maggior talento, Rosina, gioca da fantasma, diventa impossibile immaginare l’impresa. La Salernitana ha bisogno di (altri) rinforzi, pronti e capaci di conferire spessore a una rosa che, viceversa, rischia di restar incompiuta e di non riuscire a esprimere sino in fondo neppure i suoi migliori potenziali (povero Coda, ieri, abbandonato lì davanti).
L’equilibrio del campionato è terrificante, come espresso da una classifica cortissima, che lascia i granata vicinissimi alla zona rossa ma ancora non lontani dai confini play-off. L’ultimo scorcio di mercato dovrà servire ad alimentare queste flebili speranze, e anche a far perdonare la sconfitta del Bentegodi, in una gara che nell’immaginario collettivo valeva più dei 3 punti in palio. Impossibile chiedere alla gente, che sognava una rivincita a Verona da 2mila giorni, d’accontentarsi d’una buona prestazione…