Torre del Greco. «Alla notizia del verdetto, sono rimasto sconcertato: mi sembra una sentenza incomprensibile». A 72 ore dall’anno di reclusione incassato per lo scandalo abusivopoli, il sindaco Ciro Borriello rompe il silenzio: «Prima il tribunale del Riesame, poi il tribunale di Torre Annunziata avevano escluso qualsiasi responsabilità – confessa il primo cittadino – sinceramente, mi aspettavo di chiudere i conti con la terza assoluzione».
Invece, in Appello, Ciro Borriello è stato condannato per soppressione di atti veri. Un colpo basso, capace di fare gridare alla sentenza politica: «Ho sempre avuto massima fiducia nella magistratura, non credo ai complotti – sottolinea l’ex deputato di Forza Italia – Aspetteremo le motivazioni, poi insieme al mio legale valuteremo le successive azioni da mettere in campo. Con l’avvocato Giancarlo Panariello c’è un rapporto di massima fiducia: in Cassazione saprà fare valere le mie ragioni».
Intanto, resta la macchia della condanna in Appello davanti a cui M5S e Pd non hanno esitato a chiedere le dimissioni. Richiesta respinta al mittente dal leader locale del centrodestra, pronto – al contrario – a rilanciare l’azione di governo cittadino con l’annuncio dell’ingresso in giunta di mister Mirabella (al secolo Gerardo Mazzeo, marito del capogruppo di Forza Italia) e con la caccia all’ultimo assessore per completare l’esecutivo.
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