Scafati. «Il Pip di Scafati doveva essere una grande opportunità. Ma l’inerzia di questa classe politica l’ha trasformato in un bagno di sangue per le casse dell’Ente. Di questo passo il rischio default è tutt’altro che utopia». Non usa mezzi termini l’ex consigliere di minoranza Mario Santocchio che, a seguito dell’ennesima delibera firmata dal commissario ad acta Alfonsina Rago, torna a parlare della gestione politica del Piano per gli insediamenti produttivi.
Venerdì, infatti, il funzionario economico finanziario nominato dal Prefetto di Salerno in seguito alla sentenza del Tar Campania ha deliberato l’applicazione dell’avanzo di amministrazione presunto dell’esercizio finanziario 2016. Atti necessari per ottemperare al pagamento di 233mila euro dovuti dal Comune di Scafati a un privato per l’esproprio di un terreno dell’area Pip. A seguito di un lungo iter giudiziario (nel 2012 arrivò la condanna della Corte di Appello di Salerno e nel 2015 la sentenza del Tar) il commissario ad acta nominato nell’aprile del 2016 dal Prefetto di Salerno, Salvatore Malfi ha potuto mettere a bilancio le somme che dovranno essere corrisposte al privato.
Non è la prima volta, tra l’altro, che i contenziosi per il Pip di Scafati vengono risolti da un organo commissariale sostitutivo. Già nel novembre 2015, infatti, la Prefettura diede l’incarico a un suo funzionario per deliberare – a seguito di sentenza – il riconoscimento di un credito a un cittadino (65mila euro). Ancor prima il rimborso dovuto dal Comune nei confronti di un privato e deliberato da un commissario era stato di 140mila euro.
Vicende su cui, secondo Mario Santocchio, avrebbe gravi responsabilità la classe politica scafatese. «Aliberti e moglie si sono totalmente disinteressati del Pip», l’affondo dell’esponente di Fratelli d’Italia che “salva” soltanto le «ottime professionalità della ex Agro Invest», la società che gestisce il Piano per gli insediamenti produttivi. «Non hanno fatto niente per ottenere i fondi dalla Regione, nonostante la Paolino facesse parte dell’amministrazione Caldoro e l’assessore al ramo all’epoca era Martusciello, esponente di Forza Italia». Fase di stallo che, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia rischia di causare danni alle casse del Comune di Scafati. «Il Pip doveva essere una grande opportunità per la città – prosegue Santocchio -, invece si sta rivelando un bagno di sangue, come dimostrano i contenziosi con i privati». Di qui l’appello rivolto alla triade commissariale che guiderà per i prossimi 18 mesi Palazzo Mayer. «Non sottovalutino il problema del Pip, altrimenti il Comune rischia seriamente di andare in default – conclude Santocchio -. Il Piano per gli insediamenti produttivi deve essere rivalutato. Soltanto così potrà diventare un volano per la nostra Scafati».