Per le demolizioni bisognerebbe iniziare dalle seconde case di chi viene a Capri 15 giorni l’anno. Costantino Federico, già sindaco di Capri, autorevole e stimato esponente della storia politica caprese, lancia una proposta commentando la situazione condono sull’isola azzurra, dopo i casi di bocciatura che sarebbero stati recapitati ad alcuni isolani che avevano avanzato istanza di sanatoria. Imprenditore, editore, sindaco illuminato di Capri sino al 2004, patron della storica emittente televisiva “Telecapri”, dal suo “Informatore” Costantino Federico dice che «pur tenendo presenti i problemi di par condicio il mio parere è che se effettivamente si deve cominciare a demolire si deve iniziare dalle seconde case, dalle abitazioni dei famosi personaggi che vengono a Capri solo 15 giorni l’anno». L’agognata paura dell’arrivo delle ruspe pronte a demolire manufatti che seppur abusivi, rappresentano costi, sembra inizi a serpeggiare all’ombra dei Faraglioni. Secondo quanto contemplato dalle normative, il no ad un’istanza di “amnistia” comporterebbe l’avvio della pratica che porta, poi, alla demolizione dell’opera costruita senza le necessarie autorizzazioni. Il manufatto in questione, potrebbe, anche non essere “abbattuto” ed essere “espropriato” ed acquisito a patrimonio pubblico. Nel caso di demolizione, dunque, secondo il commento di Costantino Federico, se proprio dovesse diventare effettiva, bisognerebbe iniziare dalle seconde case di chi di fatto viene sull’isola soltanto in vacanza. «Così facendo – ha detto Costantino Federico dall’Informatore – non solo si otterrà un vantaggio sul paesaggio ma soprattutto contribuirà a far comprendere bene la differenza di posizioni, dagli abusi di necessità commessi dai residenti agli abusi di speculazione fatta dai proprietari di seconde case».