Castellammare. Cinquantadue attività chiuse nel 2016, una a settimana. I dati della Camera di Commercio certificano la crisi del settore a Castellammare di Stabia. Un trend che conferma, grossomodo, quello del 2015, evidenziando che la strada verso la ripresa dell’economia cittadina è ancora lontana.
Un dato, in realtà, addirittura più basso rispetto alla media nazionale, ma in una città che non eccelle ne per l’industria ne per il turismo, la piccola imprenditoria diventa quasi l’unico appiglio. Ed è proprio questo, evidentemente, che spinge in tanti a sperare di poter dribblare la crisi occupazionale aprendo un’attività commerciale. Ma l’esito, per molti, si rivela nefasto.
I settori particolarmente in crisi sono quelli dell’abbigliamento e dei casalinghi, che messi insieme raggiungono oltre la metà dei negozi chiusi nel 2016. Una circostanza che potrebbe essere spiegata con la crescita dei centri commerciali e le offerte, quasi impareggiabili, dei supermercati. Con la crisi economica che attanaglia la città, la caccia al risparmio, anche di poche decine di centesimi, penalizza i negozi sotto casa.
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