“No vogliamo nè asserviti, nè qualunquisti”. Parte così l’omelia-appello del parroco della chiesa della Trinità, don Ciro Cozzolino. Una celebrazione eucaristica normale, nessuna ricorrenza speciale ma l’occasione per salire sul pulpito e vomitare contro chi, in un particolare momento storico per Torre, ne approfitta della città e dei suoi cittadini. Impugna tra le mani dei fogli, si avvicina al microfono e siede sui primi scalini dell’altare: in chiesa una ventina di persone e così don Ciro inizia a leggere sotto gli occhi di chi ascolta incuriosito: “Siamo alle soglie delle elezioni. Fervono nei partiti e tra gli aspiranti amministratori i preparativi per le prossime elezioni che diventeranno sempre più frenetici. La corsa verso il “Palazzo” diventerà irresistibile – e ancora – I cristiani in questo scenario così complesso non possono restare a guardare, sono impegnati a portare il loro contributo d’idee e di cuore”. Poi spiega: “Le semplici riflessioni, che seguono, sono un invito ai cristiani e particolarmente a coloro che, come cristiani, sono attivamente impegnati in politica. Guardano insieme alla città, per trovare proposte concrete sulle quali impegnarsi, superando sia la cultura della delega in bianco che il rischio dello sradicamento dalla comunità ecclesiale, affinché la politica sia vicina alla vita di ciascuno di noi”. E’ un fiume in piena, in chiesa tutti restano a bocca aperta per quel messaggio che don Ciro ha deciso di lanciare ai suoi parrocchiani. “ Il rapporto, tra politica ed etica è indissolubile – spiega ancora – quest’aspetto è di attualità perché non sono pochi quelli che in nome del pluralismo democratico proclamano, di fatto, la separazione dell’agire politico dalla sfera etica. Etica e politica potrebbero anche vivere separati, ma gli effetti come la storia ci insegna,sono drammatici : ogni riferimento a una scala di valori non avrebbe alcun senso,tutto sarebbe comprato e manipolato a piacimento dei potenti. Il richiamo all’esigenza etica non va confuso in nessun modo con una sorta di ingerenza che attenti alla laicità della politica o di nostalgia dell’unità politica cattolica che solo una miopia ideologica ispirata dal pregiudizio può affermarla”. Parole di un calibro importante dall’etica al rispetto e che sempre più spesso però vengono dimenticati e così don Ciro consiglia che “occorre guardare lontano, preferendo al passeggero consenso elettorale di parte, il bene di tutti che mai può prescindere da una forte tensione unitaria,garante delle esigenze dei più deboli”. Poi si rivolge alle istituzioni e tuona: “Voi ,operatori della politica e rappresentanti delle istituzioni civili di questa città,vorrete essere all’altezza di questa sfida? I cittadini avranno il diritto e il dovere di valutarvi, prima ancora che sulla vostra appartenenza partitica, su questa questione così decisiva: l’etica. Umiltà significa verità davanti a Dio,perciò essere umile per un politico dovrà dire, dire la verità: non raccontare bugie,non promettere l’impossibile,non screditare l’avversario,per dare una bella immagine di sè, amare il bene comune più del proprio,e perfino amare il partito altrui come il proprio, ammesso,naturalmente,che si ami il proprio partito. Noi ci aspettiamo – conclude – da parte dei politici un atto di umiltà che in concreto significa pentirsi delle proprie colpe e di quelle del proprio partito che di fatto hanno messo in ginocchio la nostra città, il futuro dei giovani, la serenità degli anziani e la stabilità delle famiglie. Cari amici, non lasciamoci ingannare da chi, facendo tante promesse, non riconosce i propri errori nè quelli della propria parte. Cari politici potrete sfuggire al giudizio degli uomini ma non a quello di Dio. Ricordatelo”. Una lettera aperta che in poche ora fa il giro della città, un appello semplice, una riflessione concreta a pochi giorni dalla prima sfida elettorale fissata per le primarie del centrosinistra.
CRONACA
19 febbraio 2017
Torre Annunziata, prete striglia i politici in vista delle elezioni: «Non ingannate»