Torre del Greco. Alla loro abitazione di via Falanga – cuore dell’area mercato del centro antico – i carabinieri della caserma Dante Iovino sono arrivati grazie alla classica soffiata di una fonte confidenziale: «C’è un nuovo droga shop in piazzetta», la segnalazione raccolta dai militari dell’Arma subito pronti a organizzare un apposito servizio di appostamento tra le bancarelle per inchiodare i pusher.
Alla vista di un paio di noti consumatori di sostanze stupefacenti, gli uomini in divisa sono entrati in azione e si sono infilati all’interno del palazzo “frequentato” dai tossicodipendenti. Fino a giungere davanti all’abitazione di E.M. e M.T., marito e moglie: la coppia stava guardando la televisione, quando i carabinieri hanno fatto irruzione in casa. Sul tavolo della cucina, i carabinieri hanno trovato la somma di circa 1.600 euro in contanti – ritenuti provento dell’attività illecita di spaccio – e una plancia di hascisc da cui mancavano alcune dosi. Per i due coniugi immediate sono scattate le manette con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
A 24 ore dall’arresto, E.M. e M.T. sono comparsi davanti al giudice monocratico Emanuela Cozzitorto per la convalida del fermo. Il quarantaseienne ha spiegato in aula di avere consegnato personalmente l’hascisc ai carabinieri: «Sono affetto da una grave patologia – le parole pronunciate da E.M. – Fumo per dimenticare i miei guai. Avevo centro grammi di fumo, ma non spaccio. Il bilancino ritrovato in casa serviva per pesare il cibo perché devo mangiare in modo equilibrato a causa delle mie gravi condizioni di salute».
Sul “tesoretto” ritrovato a tavola, l’uomo si è difeso sostenendo che i soldi servissero a comprare una cucina nuova e una televisione. Sempre durante l’interrogatorio in sede di convalida l’uomo ha scagionato completamente la moglie, mentre la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
Al termine dell’udienza, il giudice monocratico ha convalidato i fermi per entrambi gli arrestati: in attesa della conclusione del processo con rito direttissimo, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari. La moglie, invece, potrà aspettare a piede libero la conclusione del procedimento giudiziario nato dalla classica soffiata di una fonte confidenziale.
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