Torre del Greco. Un calvario lungo 7 anni, costellati di disagi e rischi igienico-sanitari. è il “dramma” vissuto dagli abitanti di via di Sotto ai Camaldoli, la strada a due passi dal colle di Sant’Alfonso rimasta “isolata” a causa dell’abbattimento del ponte autostradale.
La vicenda affonda le proprie radici nel 2010, quando – proprio in seguito agli interventi di ampliamento della Salerno-Reggio Calabria – il Comune diede il via libera alla demolizione del ponte di collegamento tra via del Monte e via Nazionale, scorciatoia di vitale importanza per gli abitanti della zona: un via libera subordinato all’accordo stretto con la Sam per la realizzazione di un secondo ponte di collegamento e lo scolo delle acque piovane nei pressi della terza corsia, proprio sotto la palazzina della famiglia di Aniello Berardo. «Quando avviarono i lavori alla rete autostradale neanche ci avvisarono: buttarono giù il ponte dalla sera alla mattina – afferma il pensionato, intrappolato nella propria abitazione -. Successivamente ci dissero che il ponte sarebbe stato ricostruito, ma sono passati 7 anni e ogni giorno siamo costretti a fare tutto il giro della panoramica per raggiungere via Nazionale».
Un problema, ma non l’unico della zona periferica di Torre del Greco. «Come se non bastasse – prosegue Aniello Berardo – ci avevano promesso nuovi scoli fognari per l’accumulo dell’acqua piovana: scoli poi realizzati, ma con i piedi. Ogni volta si verificano delle piogge abbondanti, restiamo intrappolati nelle nostre case: siamo veramente esausti di questa situazione, abbiamo fatto causa sia al Comune che alla società che gestisce le autostrade meridionali».
Ma le responsabilità di ciò che accade da 7 anni nella piccola stradina all’ombra del Vesuvio – secondo l’avvocato di Aniello Berardo – continua a rimbalzare tra i due enti, in uno stucchevole scaricabarile. Infatti, la Sam nel 2014 è stata condannata in primo grado a risarcire i danni e a provvedere ai lavori di adeguamento dello scolo. Ma una volta risarciti i ricorrenti con circa 5.000 euro, non sono mai stati effettuati i lavori. «Inoltre – conclude l’anziano – qui ci sono dei vecchi giacimenti edili custoditi sotto un telone blu che potrebbero contenere amianto e polveri sottili. A dispetto delle nostre segnalazioni nessuno è mai intervento».