Torre del Greco. Promesso, fatto. Stavolta, lo slogan caro al sindaco Ciro Borriello calza a pennello agli esponenti dell’opposizione a palazzo Baronale, pronti a scendere letteralmente sul piede di guerra per bloccare la delibera relativa all’inserimento degli ex Molini Meridionali Marzoli all’interno del piano dei beni alienabili – ovvero, in vendita – del Comune.
Da Giovanni Palomba – erede dell’ex sindaco Francesco Palomba nonché capogruppo di Ncd a palazzo Baronale – all’avvocato del Pd Michele Polese passando per il grillino Ludovico D’Elia la minoranza ha già alzato le barricate in vista dello scontro finale in programma stasera in consiglio comunale: durante la seduta della commissione consiliare – guidata dal presidente del consiglio comunale Pasquale Brancaccio, in assenza del “titolare” Ottavio Bello – chiamata a licenziare il provvedimento già approvato dall’esecutivo cittadino, i rappresentanti dell’opposizione hanno messo sotto torchio il funzionario del settore patrimonio del Comune per fare piena luce sulle scelte strategiche del leader locale del centrodestra. Davanti alle incalzanti domande di Michele Polese e Ludovico D’Elia, il dottore Domenico Borriello – storico ragioniere capo dell’ente di largo Plebiscito – ha sottolineato, in primis, come il valore d’inventario sia stimato intorno ai 10 milioni di euro. Chiaramente, invece, il valore commerciale potrebbe essere decisamente diverso. Al contrario, nessuna incertezza sull’urgenza della vendita: «Il Comune non è in dissesto e non ci sono fitti passivi, si tratta di una scelta squisitamente politica», le parole del funzionario. Funzionario impossibilitato a rispondere alle domande urbanistiche – legate a eventuali vincoli architettonici e non solo – poste dai rappresentanti dell’opposizione.
Di qui, la necessità sollevata da Michele Polese di ascoltare i dirigenti competenti per «arrivare in aula con le idee chiare su un provvedimento destinato, in caso di approvazione della maggioranza, a sottrarre alla città di Torre del Greco un suo storico simbolo». Davanti rifiuto degli esponenti della maggioranza di convocare una nuova riunione – fermo restando il carattere non urgente del provvedimento – e approvare con la forza dei numeri la delibera, i rappresentanti dell’opposizione hanno abbandonato la seduta e in pratica bloccato il provvedimento in commissione.
La delibera potrebbe essere riproposta in mattinata all’attenzione della stessa commissione, ma i tempi tecnici potrebbero essere insufficienti per portare la vendita degli ex Molini Meridionali Marzoli già stasera in aula.