“Anche questa volta si ripete il ‘No’, un ‘No’ che mi esclude dalla vita normale per la seconda volta. Anche questa volta qualcuno dal Servizio di protezione a Roma ha deciso che io debba non vivere una gioia, un’ emozione poter tifare la mia squadra del cuore”. A scriverlo e’ il testimone di giustizia Gennaro Ciliberto (ha fatto nomi e cognomi delle persone coinvolte denunciando la presenza ed il coinvolgimento della famiglia Vuolo di Castellamare di Stabia legata al clan camorristico D’Alessandro), che domani avrebbe voluto poter vedere allo stadio la partita di ritorno degli ottavi di finale Napoli-Real Madrid. “Alla partita saranno presenti politici e magistrati e personalita’ che vivono sotto scorta – osserva Ciliberto – e tutti lo hanno annunciato su i mezzi di stampa; ci sara’ anche il presidente dell’Anac, il dottor Cantone. Ma io non sono nessuno? Sono solo un napoletano testimone di giustizia che vive da anni in esilio per aver denunciato la camorra e la corruzione nelle grandi opere. Vorrei che il mio grido di dolore arrivasse al presidente De Laurentis e ai giocatori del Napoli: ‘io ho denunciato la camorra e ora non vivo piu”. Che esempio diamo al popolo napoletano? Che chi denuncia deve vivere da fantasma per il resto della vita?”
CRONACA
6 marzo 2017
Denunciò i D’Alessandro e Vuolo, niente Napoli-Real Madrid per il testimone di giustizia