I Ditelo Voi, esilarante trio comico tra i più amati dal pubblico grazie alla trasmissione “Made in Sud”, in onda su Rai 2, sono i protagonisti di “Gomorroide”, il film in uscita nelle sale dal 9 marzo. Una commedia che diverte, ma che fa anche riflettere, e soprattutto non facile da realizzare perché si muove su tre registri narrativi. I Ditelo voi, al secolo Mimmo Manfredi, Francesco De Fraia e Lello Ferrante, si sono prestati, con la loro simpatia e la loro inconfondibile verve, alle domande dei giornalisti e degli alunni di due istituti superiori, alla presentazione alla stampa del film, ieri mattina al cinema Metropolitan di Napoli.
Quali sono le differenze tra cinema e teatro ?
«Prima di tutto esiste una grande differenza economica perché al cinema si pagano 7 euro, a teatro minimo 20. A parte gli scherzi è una gran bella faticata trasporre un’idea per il cinema. Il progetto è nato in radio, poi in tv, teatro e cinema. Sono linguaggi differenti e ci adattiamo a seconda del mezzo».
Avete avuto l’umiltà di abbinarvi con un regista e sceneggiatore giovane come Francesco Prisco. Com’è nata la vostra collaborazione?
«Sono 12 anni che collaboriamo e siamo felicissimi di lavorare con Francesco che è una promessa del cinema italiano. Tra le guest che hanno lavorato nel film c’è Francesco Paolantoni».
Com’è stato girare questo film?
«Abbiamo recitato su un testo rigoroso in un’atmosfera di grande gioco e divertimento. Abbiamo fatto un film divertente e intelligente».
Come sarebbe stato, secondo voi, questo film senza “Gomorra”?
«Non ci sarebbe stato. Siamo partiti dal libro di Saviano e siamo arrivati a questo risultato apportando il nostro stile. Noi siamo comici ed abbiano il dovere di sdrammatizzare».
Che messaggio intendete dare al pubblico nel film?
«Non si prende in giro la camorra ma la si tratta con realtà. La camorra viene esposta per quello che è, quello che prendiamo in giro sono tanti altri aspetti, le serie televisive, un tipo di amicizie e le velleità di attori».
Secondo voi il messaggio caricaturale del vostro film può avere la stessa forza di “Gomorra”?
«Speriamo che i giovani possano prendere spunto da questo e sviluppare una mentalità verso l’aggregazione».
Vi troverete -nei prossimi progetti lavorativi – da solisti in qualche altro impegno?
«Il nostro intento è di arrivare alla pensione insieme. Ci possiamo contaminare ma cerchiamo sempre di realizzare qualcosa di nostro. Il nostro gusto personale si rifà alla commedia francese. Ci ispiriamo alle nostre peculiarità ma restiamo abbastanza noi stessi».
Dove vi sentite più a vostro agio?
«Abbiamo fatto radio, teatro, cinema ma ogni settore è differente. Il teatro ci affascina ed è il nostro primo amore. Il cinema è un sogno».