Uniti in protesta sei sindaci dei Monti Lattari contro De Magistris. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la «scelta di sostituire il dirigente per la gestione Tecnica Strade e Viabilità, Vincenzo Trevisone. Una decisione non giustificata che ci lascia basiti e altamente preoccupati». Queste le parole di Luca Mascolo, primo cittadino di Agerola. Ma non è il solo. Infatti, a palesare malcontento anche i sindaci di Pimonte (Michele Palummo), di Gragnano (Paolo Cimmino), di Casola (Domenico Peccerillo), di Lettere (Nino Giordano) e di Sant’Antonio Abate (Antonio Varone). Unico assente, o meglio che ha preferito un «no comment» è la fascia tricolore del comune di Santa Maria la Carità, Giosuè D’Amora. Probabilmente per una posizione all’interno del consiglio metropolitano conquistata dal vicesindaco Franco Cascone, rimasto a sedere sulla propria poltrona nonostante il rimpasto di Giunta di due giorni fa. Ma la cordata tra i sei sindaci dei Monti Lattari va avanti e punta il dito proprio verso Luigi De Magistris «che si auspica si comporti con un “buon padre di famglia” e affidi un incarico così delicato a persone competenti, tanto quanto l’ingegnere Vincenzo Trevisone. Un professionista che conosceva bene il territorio dei Monti Lattari – spiegano i sei sindaci in coro – La Città Metropolitana tende a isolarci. Anche una mancata manutenzione ordinaria può causare l’interruzione della viabilità. Ricordiamo al sindaco Luigi De Magistris che molti dei nostri comuni sono raggiungibili da un’unica arteria e se bloccata lascia interi paesi isolati. Anche la ditta Primavera 3 è stata allontanata dai nostri territori. Siamo considerate solo periferie. Il dirigente uscente Vincenzo Trevisone ha sempre prestato, invece, attenzione alle nostre segnalazioni ed esigenze collaborando celermente e fattivamente. E’ questo che auspichiamo anche con l’insediamento del professionista che andrà a gestire Tecnica Strade e Viabilità in Città Metropolitana». Ansia e rammarico dei sei sindaci dei Monti Lattari per aver perso un punto di riferimento importante nell’ex Provincia. Una collaborazione che si è interrotta improvvisamente per lo spostamento di funzionari metropolitani, senza un motivo evidente. «Resta immutato in me l’attaccamento e l’affetto per le persone e i luoghi dei Monti Lattari con cui ho avuto il piacere di collaborare nell’ambito dell’esercizio delle mie funzioni. Spero di svolgere con altrettanta passione ed efficacia il mio lavoro nelle nuove zone assegnatemi», saluta e ringrazia così Vincenzo Trevisone sei sindaci lasciati soli.
politica
9 marzo 2017
Sei sindaci dei Lattari contro De Magistris