Tornano liberi i due giovani arrestati durante gli incidenti di sabato scorso nel quartiere di Fuorigrotta provocati, mentre era in corso la visita del leader della Lega Matteo Salvini, da alcune centinaia di manifestanti. L’unica limitazione imposta dal giudice e’ l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, tre volte a settimana, rispettivamente presso un commissariato di polizia e una caserma di carabinieri. E’ la decisione adottata oggi pomeriggio dal giudice monocratico Luigi Rescigno al termine del procedimento per direttissima nei confronti di Luigi Tarantino e Carmine Esposito, svoltosi nell’aula 116 mentre, all’esterno del Palazzo di Giustizia, era in corso un sit-in di amici e compagni degli arrestati. Il magistrato ha accolto le richieste della procura, pronunciandosi esclusivamente sulla adozione di misure cautelari. Nel merito delle accuse – di resistenza e lesioni – si entrera’ il 17 maggio prossimo, in quanto i legali degli indagati, gli avvocati Alfonso Tatarano e Isidoro Niola, hanno chiesto i termini a difesa. Il giudice Rescigno ha convalidato l’arresto, ritenendo legittimo l’operato delle forze dell’ordine, ed ha concesso ai due, cosi’ come sollecitato dalla procura, l’attenuazione della misura cautelare. Secondo i difensori nessuno dei due imputati, entrambi incensurati (Tarantino lavora nella tabaccheria dei genitori ad Aversa, Esposito e’ consulente del lavoro) appartengono a centri sociali. Furono bloccati in situazioni diverse, durante gli incidenti che si erano verificati tra Piazzale Tecchio e via Giulio Cesare. In particolare, Tarantini fu fermato dopo che da un gruppo di facinorosi venivano lanciati petardi, biglie e pietre contro gli agenti. Al momento della cattura indossava una maschera di Pulcinella, cosi’ come diversi altri protagonisti degli incidenti. Al giudice ha spiegato di avere trovato per terra quella maschera e di averla indossata per proteggersi dai lacrimogeni e dal fumo dei petardi. Esposito fu fermato dopo essere inciampato in uno dei cassonetti che i manifestanti avevano collocato al centro della strada per ostacolare l’intervento delle forze dell’ordine. Ha sostenuto di non aver partecipato ad azioni violente ma di essersi trovato tra i due schieramenti mentre tentava di far allontanare un gruppo di manifestanti pacifici che non appartenevano alla fazione dei facinorosi. Altri quattro manifestanti risultano indagati in stato di liberta’ dopo essere stati denunciati dalla polizia per danneggiamento. “Mi auguro pene esemplari per i teppisti arrestati e mi auguro che il sindaco risarcisca personalmente i napoletani danneggiati dalla violenza dei soliti noti delinquenti. Per il bene della citta’ spero che siano sgomberati tutti i centri sociali protagonisti degli incidenti”, ha dichiarato Salvini. “Ero a Torino, ho visto le immagini di quanto accaduto a Fuorigrotta. Non credo che possiamo trasmettere al resto dell’Italia quest’immagine. Napoli e’ una citta’ dell’accoglienza, della tolleranza della civilta’, e in politica come nella vita, la cafoneria non e’ un argomento”, ha detto il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Mentre respinge ogni responsabilita’ il sindaco di Napoli Luigi De Magistris che definisce “operazione disonesta e intellettualmente deprecabile”, un “attacco ingiusto, che fa male”, le critiche mosse nei suoi confronti: “Abbiamo fatto tutto il possibile – ha dichiarato – per evitare quello che e’ accaduto. Questa storiella inizia un po’ a puzzare. Perche’ scaricare tutto sulla citta’, su sindaco e manifestanti? Riduciamo tutto a quello che e’ stato, una pagina triste”.
CRONACA
13 marzo 2017
Salvini: “Manifestanti scarcerati, ma c’è l’obbligo di firma. Servono pene esemplari”