Una proroga. La seconda in appena due anni. E’ questa la richiesta su cui gli imprenditori balneari del litorale di San Francesco stanno provando a ragionare con il Comune di Sorrento. Ma i margini di manovra sono a dir poco risicati. Anche perché pesa e non poco il precedente della bufera 2016 quando vennero contestati abusi edilizi su demanio marittimo e l’amministrazione si attivò con la Procura di Torre Annunziata per raggiungere un compromesso salva-stagionali. L’intesa prevedeva alcune condizioni da rispettare: demolizione immediata delle opere meno invasive e ruspe pronte a mettersi in moto durante la pausa invernale per completare la messa a norma. Ma la maggioranza degli abusi edilizi, tra cui palafitte, cabine e placche di cemento installate lungo l’arenile, fanno ancora bella mostra sulle spiagge. E quindi ciò non favorisce affatto la prosecuzione di un dialogo che possa scongiurare il rischio di un’estate a mezzo servizio. Sia chiaro: tutti i lidi balneari hanno presentato progetti alla Soprintendenza forti anche di un parere positivo rilasciato dalla commissione comunale di Sorrento. Eppure la fumata è stata nera, con un preavviso di diniego a questa sorta di “sanatoria” bis. Senza dimenticare che rimane ancora aperta l’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Silvio Pavia e che vede in campo pure gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento. Di solito, gli stabilimenti cominciavano ad aprire i battenti a fine marzo. Ma l’avvio dei lavori di montaggio delle attrezzature non può esserci visto che mancano autorizzazioni ad hoc e restano ombre sulla legittimità degli esercizi.
E i lavoratori? E’ questo l’aspetto maggiormente delicato della querelle. I sindacati finora preferiscono mantenere un basso profilo. Anche perché ufficialmente non c’è ancora un verdetto. C’è da scommetterci che l’aria diverrà rovente tra un paio di settimane. Camerieri, bagnini, cuochi e inservienti addetti ai servizi interni dei lidi rischiano di passare una Pasqua di passione e dolore. La festività ricade nei giorni caldi, quelli in cui di solito vengono sottoscritti e rinnovati i contratti. E senza una luce in fondo al tunnel è alquanto proibitivo pensare ad assunzioni.
CRONACA
18 marzo 2017
Lidi balneari, abusi edilizi non demoliti: spunta la tentazione di una proroga bis per “salvare” l’estate di Sorrento